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Marco Lodola, neon e vinile

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Nuova rubrica di AsD “COVER D’ARTISTA Quando l’Arte incontra la Musica” a cura dell’illustratore SkullaGabe
TERZA PUNTATA: MARCO LODOLA


Marco Lodola, classe 1955, già da bambino dimostra una particolare inclinazione all’arte e decide di percorrere gli studi artistici cominciando dal liceo per continuare con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, poi di Milano. Negli anni ’80 insieme ad altri artisti fonda il Neo Futurismo, un movimento d’avanguardia che pone le basi proprio nel Futurismo, rivoluzionandolo e ripensando all’estetica ma soprattutto alla funzionalità. Lodola è un artista a tutto tondo, la sua arte ha avuto una moltitudine di coniugazioni, dal design alla pittura, dalla scenografia alla stampa. Ma il suo vero punto di svolta arriva quando scopre la luce e comincia ad utilizzare la plastica, materiale innovativo per l’epoca, acquistando i supporti delle sue opere presso un’azienda che produce insegne pubblicitarie. Ispirato da queste comincia ad utilizzare la luce nelle sue opere rendendola l’elemento principale che lo caratterizza, al punto che egli stesso ama definirsi l’elettricista dell’arte. Collabora con numerosissime aziende del calibro di Coca Cola e Harley Davidson, elaborando e realizzando prodotti ad hoc e campagne pubblicitarie. La sua arte lo porta presto ad essere acclamato all’estero e, nel 1994, è fra i primi artisti chiamato ad esporre a Pechino nei primissimi anni di apertura del governo cinese. Oltre ad essere stata in musei e gallerie, l’arte di Lodola ha trovato una miriade di applicazioni in tutto il pianeta: è stata installata in diverse vie e piazze delle più svariate città; grazie alle numerose collaborazioni con brand internazionali di retail è entrata nelle case della gente; è stata esposta nelle vetrine più esclusive del pianeta; ha calcato i palchi dei teatri esaltando spettacoli, concerti, festival e rassegne; ha illuminato muri, veicoli, tazzine, bottiglie, edifici, ponti e, ovviamente, dischi e album musicali. Il suo amico Jovanotti l’ha definita “fra l’arte e l’insegna di negozio, fra il monumento e il giochino per neonati, il sonaglino per far addormentare i pargoli e il faro per vecchi marinai alla deriva” entrando nella stessa cultura Pop dalla quale trae ispirazione. 

Amaro Lucano
Rock Music Planet
Bluebell
Teatro Ariston

Qualche mese prima della fondazione di Google, gli 883 in concomitanza con l’uscita del loro film Jolly Blu, pubblicano la loro prima raccolta: Gli anni. L’album, il sesto della Pop band, include tutti i più grandi successi dal ’92 al ’97 con una nuova versione della title track, Gli anni, e di Andrà tutto bene più le versioni in lingua spagnola di Hanno ucciso l’Uomo Ragno (Han matado el hombre araña) e Come mai (Quien seràs). Inoltre la canzone Come mai viene per la prima volta pubblicata con un ritornello in più sul finale e questa versione resterà ufficiale per tutte le produzioni successive sia degli 883 che di Pezzali come solista. Il compact disc viene venduto all’interno di una confezione cartonata forata, come la front cover dell’album, per mostrare le opere di Lodola stampate sul disco, uscito in due versioni: una con Il volto degli altri, l’altra con Aerovisione. Nonostante la maggior parte delle tracce contenuta nel disco sia stata composta dalla formazione originale del gruppo, formato da Mauro Repetto e Max Pezzali, la copertina riporta solo il nome di quest’ultimo, a seguito della scelta effettuata da Repetto qualche anno prima, di abbandonare il gruppo come da lui dichiarato, per non aver trovato la sua dimensione sul palco durante le esibizioni.

Box
Front cover
Back cover
CD ver 1 Aerovisione
CD ver 2 Il volto degli altri

In quello stesso anno viene affidata ad Omar Pedrini, leader e chitarrista dei Timoria, la direzione artistica del Brescia Music Art, un evento di tre giorni che ruota attorno a musica, pittura, scrittura, poesia e installazioni video. Vengono coinvolti diversi artisti nazionali e internazionali, tra questi anche Marco Lodola. Così comincia una collaborazione, durata svariati anni, tra Pedrini e Lodola che si completa a Lodolandia, un laboratorio artistico ricavato all’interno di un’ex fabbrica pavese. Dentro l’atelier i Timoria realizzano gran parte del loro album 1999, primo album in studio dopo l’uscita dal gruppo di Francesco Renga, sostituito dall’artista poliedrico Sasha Torrisi. Per la copertina dell’album Lodola realizza appositamente una scultura a forma di cavallo che, nel retro del disco, fa da sfondo ad una foto della band. Lodola partecipa attivamente all’album incidendo la sua voce nella quinta traccia B. Bl. Blu. II dove, su un sottofondo rockeggiante, recita il testo scritto da Diego Galeri, allora batterista della band. 

Front cover
Back cover

Nel corso della sua vita Lodola ha intrecciato rapporti personali e professionali con diversi musicisti, oltre a quelli già citati, come Andy dei Bluvertigo, Syria e Umberto Petrin. Proprio quest’ultimo nel 2021 ha annunciato sui social, pubblicando una foto che lo ritraeva insieme all’artista e ad una sua caratteristica scultura luminosa, che la copertina del suo prossimo album sarebbe stata firmata Lodola. Così nel febbraio dell’anno successivo viene pubblicato il disco del pianista jazz intitolato Everybody Dance (The music of Chic). L’adolescenza del jazzista è stata segnata dalla musica dance-funky che, partendo dagli States, raggiunse l’Italia e si diffuse grazie alle prime radio indipendenti; generi musicali lontani anni luce dal repertorio di Petrin ma che ha portato nel cuore durante gli anni e che in quest’album convolano a nozze con la musica jazz. Petrin riarrangia alcune canzoni della band Chic più Let’s Dance di David Bowie, dimostrando che il metro di giudizio della musica non è il genere bensì la qualità. In copertina, su fondo nero, campeggia la coloratissima scultura luminosa Il volto degli altri, scelta insieme da Lodola e Petrin per il suo immediato richiamo al dance floor gremito di gente e nel contempo alla mirror ball, simbolo delle discoteche anni ’70. Anche per il singolo Everybody dance, estratto dall’album, Petrin chiese all’artista un’immagine che rievocasse le origini statunitensi della musica dance e, insieme, scelsero delle sculture rappresentanti la Statua della Libertà. 

LP Front cover
Singolo front cover

La successiva collaborazione tra Lodola e un altro dei suoi amici musicisti arriva dodici anni dopo con l’uscita dell’LP A volte esagero di Gianluca Grignani. Il decimo album in studio del cantautore milanese sembra quasi un concept album cucito sulla dirompente fralezza emotiva, diventata negli anni il leitmotiv dell’artista. Nelle tracce si alternano sentimenti di rabbia, sofferenza, autocommiserazione e richiesta di aiuto, il tutto racchiuso in una cornice di rock romantico contaminato da sonorità prog e psichedeliche. Per Grignani Lodola cura la cover, il booklet e la scenografia del palco per il tour che nel 2015 porterà il cantautore nei più prestigiosi teatri d’Italia. Le sculture luminose vengono utilizzate con perizia per campire le pagine del libretto, ponendosi sia come cornice ai testi delle canzoni che come sfondo per esaltare i ritratti del musicista, creando delle suggestive atmosfere che conferiscono a Grignani un’aura di “angelo luminoso della musica”. Tra le pagine del booklet una vera chicca: un ritratto del musicista firmato Bianca Lodola, figlia dell’artista. 

Front cover
Back cover
Interno
Booklet 1
Booklet 2
Booklet 3
Booklet 4 / Ritratto di Bianca Lodola
Booklet 5

Nel 2016 il cantautore lombardo Rosalino Cellamare, meglio noto come Ron, da anni a fianco dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), rinnova il suo contributo pubblicando un doppio disco contenente venticinque tracce che ripercorrono la sua carriera musicale. Duettando con artisti del calibro di Francesco De Gregori, Loredana Bertè, Jovanotti, Giuliano Sangiorgi e altri esponenti della musica popolare italiana, conferisce un nuovo sapore e una nuova freschezza alle sue più celebri canzoni. Tra le tracce del disco spiccano i duetti con Lucio Dalla sulle note di Chissà se lo sai e Pino Daniele in Non abbiam bisogno di parole, un omaggio a due grandi artisti immortali. Lodola ben accoglie l’invito del concittadino Ron di partecipare a questo progetto solidale realizzando non solo la copertina dell’album, dove una scultura di luce riproduce una figura antropomorfa nel tipico gesto di flettere i muscoli del bicipite, ma anche un cubo di Rubik luminoso con un viso su ogni faccia dei cubetti che lo compongono, autografato da tutti gli artisti che hanno coadiuvato alla realizzazione del doppio disco, compreso Lodola. L’artista ha dichiarato: “Grazie all’amico Ron che mi ha dato l’opportunità di partecipare a questo bellissimo progetto. “La forza di dire sì” unisce magnifici artisti ma soprattutto il cuore di persone generose. I fondi per la ricerca non bastano mai, perciò spero che questo lavoro venga ascoltato ed apprezzato. Per quel che mi riguarda, sono estremamente fiero di farne parte”.

Front cover
Cubo di Rubik luminoso autografato

Images credits:
marcolodola.com – discogs.com – charitystars.com

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