cop gaia di labio

Una pittura che è espressione di forza, dolcezza ed emozione

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Gaia di Labio è un’artista che usa diverse tecniche pittoriche. Per lei l’arte è un percorso che la porta verso uno stile mutevole.

Breve presentazione.
«Sono Gaia di Labio e ho 20 anni, la mia passione per l’arte mi ha portato dall’Abruzzo a Roma, dove studio all’Istituto Europeo del Design nel corso di illustrazione e animazione».

Quando hai capito che volevi essere un’artista?
«Che volevo essere un’artista forse l’ho sempre saputo, avrei potuto fare altro, ma ho scelto questo consapevolmente all’età di 17 anni».

Che tipo di tecnica usi e come nascono le tue opere?
«Uso spesso molte tecniche, all’inizio ero più legata all’acquerello ma poi sono passata al dipingere con acrilico su legno, mi piacciono anche molto le tecniche miste di matite colorate o pastelli ad olio, diciamo che sto sperimentando molto, tutto può fungere da ispirazione per un nuovo esperimento pittorico».

Come descriveresti il tuo stile?
«Sono abbastanza incerta sul mio stile, non credo di averne uno definito perché sperimentando cambio sempre, vedo più l’arte come un percorso che come una destinazione, comunque sono legata al realismo e alla figurazione».

Che soggetti prediligi raffigurare?
«
In generale mi piace disegnare un po’ di tutto, soprattutto le figure umane, le piante e gli animali, le cose vive insomma, le trovo complesse ed espressive».

Cosa ti aiuta a trovare l’ispirazione?
«Per trovare l’ispirazione semplicemente sto ferma e penso in silenzio per qualche tempo, piano piano la mente si concentra da sé su qualcosa e questo lo chiamo ispirazione».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Forse voglio solo far parlare qualcuno o qualcosa che non ha voce, esprimere forza o dolcezza, l’emozione è di per sé la cosa che voglio trasmettere».

C’è un libro, un film o una canzone che ha influenzato o influenza la tua arte?
«Mi ha influenzato il libro “Mr Gwyn” di Baricco, lo consiglio a tutti gli artisti e non, però più che altro mi hanno influenzato altri artisti come Schiele e Gauguin».

Quale colore non deve mai mancare nella tua tavolozza?
«Tutti i colori servono a qualcosa di specifico quindi ognuno ha il suo momento. Però quello che preferisco è il blu ottanio».

C’è qualche progetto in particolare a cui stai lavorando o vorresti realizzare?
«Quello che vorrei realizzare (magari) sarebbe un libro illustrato per bambini».

Una curiosità prima di lasciarci.
«Una cosa che in pochi sanno è che quando dipingo lo faccio sul pavimento, mettendo tutti i materiali sparsi intorno a me, espandendomi come un gas nello spazio, suscitando le incazzature dei miei coinquilini… haha».

Scopri il video dedicato all’artista

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