Virginia Puccianti, una giovane disegnatrice e fumettista che ha ben chiara la sua strada e sa che attraverso la sua passione regala emozioni.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Virginia Puccianti, abito a Prato e ho 28 anni. Ho frequentato il Liceo Scientifico e mi sono diplomata alla Scuola Internazionale di Comics nel 2013».
Come sei diventata disegnatrice e fumettista professionista?
«Subito dopo la scuola, sono stata presa come stagista nello studio di Firenze di Alberto Pagliaro e Lorenzo Pieri, due fra i più bravi artisti italiani in circolazione; attualmente lavoro ancora insieme a loro e ad altri disegnatori talentuosi, quali Theo Caneschi, Luca Saponti, Luca Merli, Stefania Acquaro e Salvatore Bevacqua. Per me è un onore far parte di un gruppo così capace e variopinto: nonostante i nostri caratteri spesso discordanti, abbiamo creato un solido legame lavorativo ed affettivo».
Come definiresti il tuo stile?
«Il mio stile si adatta molto bene alle storie per bambini e adolescenti. Fin da piccola ho immerso il naso fra le pagine dei miei fumetti preferiti: ho imparato a leggere grazie a Topolino, ben prima di entrare in prima elementare. Il mondo del fumetto mi ha dato tanto in passato, perciò ho voluto fare di questa mia passione un lavoro, per poter dare ad altri bambini la gioia e le emozioni che ho provato io alla loro età».
Come nascono le tue creazioni?
«Spesso le idee mi frullano in testa di notte, mentre mi rigiro nel letto. Un nuovo personaggio, l’inquadratura giusta per una vignetta, una palette di colori adatta… cerco di annotare il tutto su un foglio e appena posso mi metto al tavolo da lavoro e comincio a dare vita a ciò che avevo in mente. Utilizzo la grafite blu sia per gli sketch che per le tavole definitive finali. Spesso coloro digitalmente con Photoshop direttamente sulle matite, oppure uso inchiostro con china e pennello».
Quale personaggio di fantasia avresti voluto creare?
«Hiccup, di How To Train Your Dragon, o un qualsiasi personaggio di questa saga. Hanno una caratterizzazione spettacolare, curata nei minimi dettagli, dagli abiti alle movenze. Gli artisti Dreamworks in questo caso hanno fatto un capolavoro!»
Cosa non deve mancare mai sul tuo tavolo da lavoro?
«Qualcosa da sgranocchiare, ho sempre fame».
Quali sono i prossimi progetti?
«Attualmente sto lavorando ad un paio di progetti proposti da alcuni editor e sceneggiatori francesi incontrati al Festival d’Angoulême a cui ho partecipato il mese scorso».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Mi piacerebbe regalare un sorriso a chiunque abbia fra le mani un fumetto disegnato da me. Credo sia la soddisfazione più bella».
Scopri il video dedicato all’artista