Valentina De Chirico

Sogni diluiti in acqua e colore

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Valentina De Chirico, una pittrice e illustratrice di Genova ci racconta come è iniziato il suo percorso artistico e cosa vuol dire per lei fare arte.

Quali studi hai fatto?
«Ho gettato le mie basi artistiche molti anni fa al Liceo artistico Niccolò Barabino. Successivamente mi sono iscritta all’Accademia Lingustica di Belle Arti con indirizzo decorazione, dove ho iniziato ad apprezzare moltissimo l’Art Nouveau, in particolare le opere di Alphonse Mucha. Diplomata in Accademia, mi sono iscritta a un corso per decoratore/tecnico restauratore di facciate dipinte».

Parlaci del tuo percorso artistico.
«Dal Liceo ho capito che l’arte era la passione che mi avrebbe accompagnata per tutta la vita. Ho iniziato quella che per l’artista è la strada più lunga e tortuosa: la ricerca del proprio stile. Ricordo le lezioni con la modella dal vivo, ho iniziato a dipingere donne, volti, nudi. Ho capito che le donne che dipingevo e dipingo sono il completamento della mia persona… da ognuna rubo un particolare e lo faccio mio. Quello che sento mancare a me stessa lo colgo dalle altre. Diverse sono state le tecniche e gli stili che mi hanno portata a quello che sono ora. Ho iniziato con i gessetti, sono passata allo spatolato acrilico, ho sperimentato l’olio e infine sono approdata all’acquerello. Nel corso degli anni ho partecipato a parecchie mostre, concorsi e fiere artistiche. Ho collaborato con diverse ditte e aziende per progetti artistici di varia natura».

Che tipo di tecnica usi adesso?
«Come ho detto, ho avuto modo di sperimentare varie tecniche per poi arrivare all’acquerello, il mio grande amore. Ho deciso di mischiare gli acquerelli agli inchiostri per rendere più saturi i colori. Infine aggiungo particolari ad acrilico. Scelgo minuziosamente la carta che sarà il supporto delle mie opere perché per me è fondamentale più del colore stesso».

Parlaci del tuo stile grafico e da dove nascono le tue raffigurazioni.
«Non so definire il mio stile grafico. Sicuramente è uno stile onirico che mi riconduce a Marc Chagall. Cerco di diluire in acqua colorata i sogni e i desideri dei miei committenti. Da Chagall sicuramente ho rubato l’ossessione per il colore blu. Dipingo spesso volti di donne a cui ”rubo l’identità” e ciò che a me come donna manca. Le adorno di fiori. Non ho uno stile realistico. Da poco sono nati gli acquerelli della serie ”Ricordi di…”, sono illustrazioni che parlano di notti in riva al mare ad ammirare le stelle e il riflesso della luna. Sono impreziositi da balene o pesci fluttuanti e da piccole barche piegate minuziosamente a origami».

Parlaci del tuo progetto “Arte a colazione”.
«Il progetto nasce dalla collaborazione tra me e la mia amica graphic designer Romina Gadau. Abbiamo pensato di creare una serie di tazze a edizione limitata con i miei dipinti. Le tazze sono in ceramica, resistenti alle alte temperature, stampate a caldo tramite sublimazione. I pezzi saranno solamente 100 (se volete visitare la pagina facebook di Romina Gadau la trovate all’indirizzo www.facebook.com/rominagadau.it)».

Ci sono in programma altri progetti?
«Sicuramente con Romina lanceremo altri prodotti brandizzati. In cantiere ci sono le stampe d’autore dei miei dipinti, sempre in edizione limitata, quindi pochissimi pezzi. E poi ho in progetto di aprire il mio sito internet e-commerce».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Quello che voglio trasmettere è di non mollare mai la propria passione. Ci sono momenti difficili, in cui la vita impone altre priorità. Gli stop artistici esistono e possono anche fare bene, ma l’importante è rincominciare sempre, senza abbattersi. L’arte è una disciplina e come tale va trattata. Bisogna studiare e impegnarsi. Poi i risultati arrivano».

Hai qualche curiosità che ci vuoi raccontare?
«Per collegarmi al discorso di prima, ho avuto uno stop forzato per motivi di salute, che mi ha tenuta ferma due anni. Ho rinunciato anche al lavoro di restauro in cantiere, ho avuto un rifiuto per tutto quello che ruotava attorno all’arte. Poi ho deciso che niente poteva fermarmi. Così ho ricominciato piano piano e dalle piccole cose. E così sono nati i miei ultimi lavori. Non è stato semplice, ma oggi sono qui, di nuovo, a parlare di arte con entusiasmo».

So che vuoi dire un’ultima cosa.
«Vorrei ringraziare tutte le persone che credono nella mia arte. Che mi sostengono comprando i miei dipinti. Per me vuol dire molto, non è scontato. L’arte è una cosa molto effimera. Chi si porta a casa un mio lavoro si porta a casa un pezzo di me, del mio studio, della mia fatica e del mio estro. Quindi grazie, grazie di cuore».

Scopri il video dedicato all’artista

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