Silvia Pattaro è una giovane illustratrice che grazie al suo stile delicato e personale, ci trasmette emozioni e ci parla di quotidianità.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Silvia Pattaro, ho ventun’anni, vivo in provincia di Torino e frequento il terzo anno della facoltà di Lettere a Torino».
Quando hai capito che avresti voluto fare l’illustratrice.
«L’arte è una passione che mi porto dietro da tutta la vita, non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso che mi sarebbe piaciuto fare l’illustratrice, semplicemente è sempre stato il mio sogno».
Come nascono le tue opere.
«I miei disegni nascono da elementi della realtà apparentemente banali, che si uniscono per creare soggetti surreali. Sono molto giovane, ma nonostante ciò non amo il disegno in digitale, preferisco toccare, giocare con le tecniche, sperimentare sporcandomi letteralmente le mani. Per questo motivo tutti i miei lavori sono fatti a mano, in particolare la tecnica che sento più vicina al mio modo di percepire la realtà è l’acquerello. Amo questa tecnica perchè non è prevedibile, perchè non la si può mai controllare del tutto».
Cosa racconti con le tue illustrazioni?
«Con le mie illustrazioni voglio raccontare una realtà altra, in cui gli elementi, che nella nostra quotidianità percepiamo come più lontani, si uniscono sul foglio come se fossero nati per stare insieme».
Mentre lavori non deve mai mancare…
«Mentre lavoro non deve mai mancare un po’ di musica e una tazza di tè».
Stai lavorando a qualche progetto in particolare o che vorresti realizzare?
«Vorrei realizzare un portfolio delle emozioni, un insieme di tavole in cui illustrare la mia visualizzazione dei sentimenti, credo che a volte dare forma visiva a un sentimento lo possa rendere più comprensibile».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Ho imparato a disegnare al di fuori dei percorsi accademici, seguendo un corso di disegno (a partire dalla terza elementare) in un’associazione di pittura dove ora sono io a tenere il corso ai bambini. Credo che crescere in un ambiente in cui persone di età e storie molto differenti, ma unita da una passione comune, abbia alimentato in modo non indifferente la mia voglia di mettermi in gioco e la mia curiosità».
I link dell’artista
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