Moreno Bregagnollo è un pittore che usa il colore e le pennellate per raccontare emozioni e sensazioni evocative appartenenti a un mondo onirico.
Breve presentazione.
«Nella veste di pittore mi presento come MB: è la firma che uso per ogni mia opera. Mi chiamo Moreno Bregagnollo, sono nato a Bassano del Grappa e da un decennio mi sono trasferito a Torino dove attualmente vivo. Non ho fatto nessuno studio riguardante la pittura o l’arte, mi sono laureato in Ingegneria Meccanica e lavoro come Project manager per una società che opera nel settore offshore».
Quando hai capito che volevi essere un artista?
«Sono convinto che non sia una vera volontà, ma che si assecondi una predisposizione e un dono che ci attrae verso l’arte fin da piccoli. Solo in un determinato momento della nostra vita questa “urgenza” di creare emerge. Ho sentito l’esigenza di disegnare e poi di dipingere alla fine del 2018, in un particolare momento della mia vita».
Che tipo di opere realizzi e con quali tecniche?
«Ho iniziato imitando le opere degli artisti che ho sempre ammirato con tecniche miste a pastello, pastelli ad olio ed acquerello. Successivamente mi sono avventurato con i colori ad olio su tela, tutte le opere che ho dipinto negli ultimi anni sono state create con colori ad olio su tela o su carta. Questo è il tipo di tecnica e supporto che preferisco».
Come descriveresti il tuo stile?
«Non saprei come definirlo, ma se proprio dovessi trovare un aggettivo direi “evocativo”: come le immagini che possono rimanere impresse dopo un risveglio.
Nei miei quadri convivono la realtà e la visione, immagini oniriche fanno spesso da sfondo a soggetti fortemente realistici.
Anche i colori pieni, le tinte forti, rimandano al sogno, alle sue amplificazioni e dilatazioni nel vero. La rappresentazione dettagliata del reale viene spesso mescolata a elementi frutto della fantasia più intima e sognante».
Che soggetti prediligi raffigurare?
«I protagonisti delle mie tele sono la natura e le persone che mi sono care: le principali fonti di ispirazione sono l’elemento “reale” dei miei dipinti.
Il background dei soggetti principali è solitamente un ambiente bucolico, popolato di animali che frequentemente sono evocati con un significato simbolico e di dettagli surreali che rimandano a una dimensione onirica».
Cosa ti aiuta a trovare l’ispirazione?
«Qualsiasi cosa di bello è fonte di ispirazione: un paesaggio, un tramonto, un abito, una canzone, un quadro, tutto ciò che è suggestivamente affascinante mi spinge a creare.
La bellezza in tutte le sue declinazioni è arte che cerco di cogliere, esprimere e fissare nei miei quadri. Devo ammettere che mentre continuo nella stesura dei colori e riguardo a quello che ho fatto, vengo spesso colto da una seconda o una terza ispirazione che mi fanno quietare la ricerca di completare il dipinto.
A volte mi stupisco di quello che ho inserito quasi incoscientemente, ma che successivamente si dimostra omogeneo con quanto realizzato».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Coscientemente non mi sento portatore di un messaggio preciso. Dipingo ciò che nasce dalle mie emozioni e dalle mie sensazioni più intime, chiunque provi piacere a guardare le mie opere coglierà un messaggio “soggettivo”: credo che il compito dell’artista (anche se inconsapevole) sia di trasmettere suggestioni congeniali all’animo e allo spirito di chi guarda».
C’è un libro, un film o una canzone che ha influenzato o influenza la tua arte?
«Mi sono sempre piaciuti i libri sull’arte e biografie di grandi artisti del passato, i romanzi del Novecento. Adoro il cinema che crea visioni e trasmette suggestioni non banali: soprattutto se dotati di una fotografica che sembrano un omaggio alla pittura. Anche la musica è un nutrimento per la mia vena artistica. Apprezzo molto la musica post-punk degli anni 80, l’indie rock americano e il brit rock in ogni sua declinazione degli ultimi 30 anni. La musica mi aiuta a farmi trasportare dall’emozione e dalla fantasia».
Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo o intorno a te mentre lavori?
«La luce, i colori e il pennello giusto».
C’è qualche progetto in particolare a cui stai lavorando o vorresti realizzare?
«Vorrei realizzare solo quadri belli. Vorrei che questa passione mi spingesse ad imparare di più. Desidero che le mie opere siano viste da più persone e che inspirasse un’emozione anche a loro».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Molti dei miei quadri figurativi hanno come protagonisti i miei figli: l’innocenza e la bellezza della loro fantasia puerile è un mondo mistico che vorrei fissare sulla tela».
I link dell’artista
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