Marina De Carlo è un’artista che ha scoperto la sua vocazione artistica dopo una situazione difficile. Le sue opere sono tattili e visivamente coinvolgenti.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Marina De Carlo, ho 39 anni e vivo a Terracina, splendida località sul litorale laziale. Sono un’autodidatta».
Quando hai capito o deciso che volevi fare l’artista?
«Mi sono avvicinata all’arte circa 4 anni fa, dopo aver metabolizzato la malattia di mio figlio, che l’ha reso quasi cieco. L’arte è stata per me una terapia. Considero un dono dal Cielo, poter creare opere che in primis stupiscono me, che mi fanno viaggiare con la mente ed esprimono tutta la mia voglia di vita e di libertà. Ho avuto la fortuna, grazie a Dio, di poter provare una delle sensazioni più belle del mondo, quella di sentirmi sulla strada giusta, quella artistica».
Tu sei un’artista a cui piace sperimentare con i materiali, ce ne parli?
«Mi piace spingermi verso lidi artistici vergini, la mia perenne curiosità mi ha portato a sperimentare e a unire sulle tele vari materiali, come la resina epossidrica, il cemento (per le mie isole) e il muschio vivo stabilizzato, che continua a vivere sul quadro nutrendosi solo dell’umidità dell’ambiente, per questo definisco la mia un’arte viva».
Come nascono quindi le tue opere e da dove prendi ispirazione?
«Le mie opere nascono tutte da un’unica esigenza: poter permettere a mio figlio di provare emozioni positive toccando i miei lavori. Questa è stata la motivazione più grande che mi ha spinto a creare quadri tridimensionali e la bellezza del Creato è la mia più grande ispirazione».
C’è un soggetto che prediligi raffigurare?
«Il soggetto che amo, per le mie pitture aeree, è il mare in ogni sua forma e colore, il mare me lo sento affine, è la mia fotografia più vera».
Cosa non deve mai mancare quando stai creando?
«Nel mio studio non deve mai mancare la sensazione che Dio è con me e che approva quello che creo, spero che Lui sia orgoglioso di me».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Il mio è un messaggio di fede e speranza, piove sul giusto e sull’ingiusto, ma Dio può far sbocciare un fiore anche nel deserto e anche le cose più negative possono portare in sé un seme di vita, come sono per me le mie opere».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Regalo una Bibbia ogni volta che vendo un quadro. È una missione ormai».
Scopri il video dedicato all’artista