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Obiettivo far sorridere le persone

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Luigi Leuce, un illustratore e creativo mosso dalla vena ironica che contraddistingue le sue opere dallo stile vintage.

Breve presentazione.
«Ciao sono Luigi, vivo a Torino da 10 anni, ma vengo dal profondo Sud Italia. Disegno da sempre e perciò ho deciso di frequentare l’Accademia di Belle Arti dove mi sono laureato nel 2013. Lavoro come freelance e ho collaborato con diverse testate giornalistiche e brand di vario genere. Oltre alle collaborazioni, mi piace creare progetti personali che vendo sul mio coloratissimo shop o durante le varie fiere e mostre mercato alle quali spesso partecipo. La mia tecnica è soprattutto digitale e ormai da anni disegno solo attraverso l’uso del mio magic mouse, ho iniziato per gioco e da lì non ho più smesso. Mi piace in modo smisurato vedere le persone sorridere quando osservano una mia creazione, credo che sia una delle cose che più adoro del mio lavoro».

Raccontaci il tuo percorso artistico.
«Disegno da sempre, ho iniziato sin da bambino quando scarabocchiavo in sala d’attesa del mio pediatra o durante lunghi viaggi in macchina, praticamente sempre. Perciò decisi di frequentare il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti, motivo per il quale mi ritrovo ora in questa bellissima città, Torino. Dopo la laurea ho cercato di far diventare questa mia passione un lavoro cercando di migliorarmi giorno dopo giorno alla ricerca di un mio stile nel quale mi ci trovassi, un percorso che ad oggi non reputo ancora concluso. Ho scoperto che questa mia passione stava per diventare un lavoro quando alcuni brand, tramite i miei social dove sono molto attivo, mi hanno contattato e mi hanno commissionato i primi lavori. Eureka!!! Per me questa è stata la svolta, felicissimo perché ho avuto modo di capire che forse il percorso che stavo percorrendo mi portava sulla giusta strada. Oltre alle collaborazioni, ho iniziato a partecipare a mostre mercato e lì ho capito che forse dovevo continuare a creare anche progetti personali perché vedere la gente fermarsi vicino al mio banchetto, sfogliare le mie illustrazioni e ridere è stato un’emozione indescrivibile, credo che non ci sia soddisfazione migliore che riuscire a trasmettere, attraverso un disegno, il buon umore».

Come nascono le tue creazioni?
«Le mie creazioni nella maggior parte dei casi nascono osservando qualcosa o qualcuno, mi soffermo, cerco di vedere oltre e riportare ciò che osservo nel mio mondo. Solo così capisco se può funzionare o meno, dopo questo passaggio inizio a scarabocchiare qualcosa per lasciare traccia e aiutare la mia mente a non dover ricordare tutto anche perché questo è un momento cruciale, se perdo un dettaglio ora, può succedere che il risultato finale poi non funzioni o non mi soddisfi. Tutto ciò che realizzo si basa su un pensiero, un momento. Quando la bozza a matita inizia a convincermi passo al digitale, decido una palette di massimo 4-5 colori non di più e inizio a disegnare rigorosamente con il mio mouse. Dopo aver definito la bozza passo a smussare il tratto attraverso diversi pennelli, ammorbidisco le parti più spigolose ed eccomi pronto per la colorazione. Spesso le mie illustrazioni hanno al loro interno un lettering perciò finito il soggetto passo a “giocare” sul font e la disposizione del testo che deve “abbracciare” la mia illustrazione e non deve risultare separato. Tutto deve essere in armonia: testo + soggetto e viceversa. Dopo aver definito soggetto ed eventuale testo, passo alla colorazione, questo momento è molto delicato per realizzare le profondità giuste per rendere il tutto più morbido possibile, di solito le mie palette sono composte da colori pastello che danno un tocco vintage alle mie illustrazioni perciò cerco sempre colori o accostamenti fatti di cromie tenui. Dopo aver colorato passo alle ombre, cerco in modo non eccessivo di dare profondità e luce alla mia illustrazione. Dopo quest’ultimo passaggio, inserisco la mia firma digitale e boom, se mi viene da sorridere posso definire concluso il mio lavoro, altrimenti cerco ulteriori rifiniture e dettagli da sistemare, tutto deve essere al punto giusto per poter funzionare, nessun tratto sbagliato o colore fuori posto, una vera e propria regia rispetto al mio foglio».

Come definiresti il tuo stile?
«Il mio stile lo definisco in una sola parola: vintage. Adoro questo stile, sono da sempre affascinato dalle storiche pubblicità “Martini”, “Campari”, infatti uno dei miei artisti preferiti è Depero e forse reduce da questo, oggi le mie illustrazioni hanno tutte qualcosa di vintage e allo stesso tempo pop».

Guardando il tuo sito, ci ha incuriosito la sezione BUFFI RITRATTI… di che si tratta? ce ne parli?
«”Buffi ritratti” è un progetto nato per gioco ma che mi diverte sempre ogni qual volta ne creo uno nuovo, l’idea è nata mentre ero su un autobus, mi sono ritrovato a fissare un soggetto per diversi minuti e tornando a casa lo stesso è finito sul mio foglio rendendolo un “Buffo ritratto”. Questo progetto racchiude tutte le persone che per caso incontro nella mia quotidianità le quali presentando dei lati buffi tipo un cappello strano, dei baffi lunghi, una barbetta rossa e altro che mi resta stampato in mente e che poi disegno nel mio stile rendendole ancora più buffe. La cosa divertente è poi vedere ognuno di questi e ricordarmi dove e quando ho notato questa persona, perciò per ognuno ho una piccola storiella dietro, magari in coda alle poste, o stretto nella calca di gente della metropolitana, o passeggiando sotto i portici della splendida Torino».

Nelle tue illustrazioni spesso c’è un’immagine e una parola/frase… quale delle due è la prima a cui pensi? E qual è il messaggio che vuoi dare?
«Non ho una regola precisa se pensare prima alla frase o al soggetto, dipende dalla circostanza, a volte mi vengono delle esclamazioni, anche banali ma che non riesco a sottovalutare immaginandole con un buffo personaggio vicino, altre volte mi viene fuori un soggetto che fa qualcosa e per dare una spiegazione a me stesso, creo un momento scrivendo qualcosa di altrettanto buffo. Il messaggio alla fine è quello di aiutare a riflettere su alcune affermazioni e non dimenticare alcune esclamazioni che forse aiuterebbero ad affrontare meglio le nostre giornate, tipo “L’importante è sorridere sempre”: trovo che sia una frase molto forte e bella allo stesso tempo, perché anche se siamo presi da tante sfide giornaliere, anche se qualcosa non va, ricordarsi questa cosa magari un po’ può aiutare a superare il momento. Oppure “Spritzo di gioia”: chi di fronte ad uno Spritz non ha mai provato gioia, spensieratezza, felicità, quindi un personaggio (con in mano un grande bicchiere) che corre e sprizza gioia può solo enfatizzare e ricordarci che basta poco per gioire a volte».

Cosa non deve mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Un buono snack: tipo un mars, della cioccolata, dei biscottini 🙂 ma oltre agli zuccheri, un taccuino e una matita dove appuntare tutto ciò che mi passa per la testa… sì perché ogni giorno nella mia testa frullano tonnellate di cose e se non ho a portata di mano qualcosa dove fermare l’attimo, potrei perdere un’occasione. E infine ovviamente il mio amico Magic Mouse, senza di lui tutto ciò che vedete non sarebbe possibile».

Quali progetti hai per il futuro?
«Vi lancio un piccolo spoiler ma mi raccomando non spargete tanto la voce: pubblicare un libro illustrato a tema food! Non aggiungo altro, è una notizia fresca fresca alla quale mi sto attivando in questi giorni. E poi riuscire a tenere dei workshop dove parlare del mio mondo e aiutare chi vorrebbe far diventare questa passione un lavoro. Poi ho tanti ma tanti tanti altri progetti e sogni, sono uno che non sta fermo un attimo quindi potrei tirare fuori una lista lunghissima ma per il momento mi fermo a questi due progetti bomba. Tanto se deciderete di seguirmi noterete quanto poco fermo sto e quante cose riesco a tirare fuori nel giro di poche ore. :)»

Hai qualche curiosità da raccontarci?
«Ne ho una freschissima e recente di qualche giorno fa della quale sorrido ancora al pensiero. Vi racconto come è nata una delle mie ultime illustrazioni. Parliamo di: “Esiste sempre una diversa, cercala”. Ecco, voi tutti potete pensare: che poeta, è riuscito a dire un qualcosa di forte con poche parole e con un disegno molto delicato. La verità che si cela dietro è un’altra, questa illustrazione nasce un giorno a pranzo trovandomi a fissare il mio piatto pieno di briciole, ognuna diversa dall’altra, ho esclamato: però in tutte queste briciole che sembrano uguali tra loro, a fissarle bene c’è sempre una diversa, pazzesco…! Così tornando sulla mia scrivania fermo su questo pensiero, ho immaginato qualcosa di poetico per trasformare il mio pensiero bizzarro, e quindi cambiando il soggetto, ovvero dalle briciole ho immaginato un cielo stellato e inserendoci un protagonista ecco qui come da qualcosa di banale (il mio piatto di briciole) sono riuscito a creare qualcosa di forte in modo delicato, partendo da un piatto di briciole?! Che mondo fantastico, il mio. :)»

Le tue creazioni hanno una destinazione anche commerciale, per chi avesse interesse, come può fare ad averne una?
«Certo, reduce da molto mostre mercato alle quali ho partecipato e partecipo, dove la gente si ferma e sorride osservando i miei buffi personaggi e mi chiede anche se può trovare le stesse illustrazioni online, ho deciso di creare uno shop molto colorato per far in modo che chiunque possa acquistare in autonomia per abbellire i propri ambienti di casa. E vi assicuro da parte mia non vi è soddisfazione migliore che vedere i miei buffi personaggi adottati e in giro sparsi nelle case di chi in ognuno di questi ci si è ritrovato e ha sorriso. Ecco qui dove potete scegliere quella che più fa per voi: www.luigileucefactory.com/shop»

Scopri il video dedicato all’artista

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