Irene Casaccia è una pittrice che ritrovando la sua passione per l’arte ha ritrovato se stessa.
Breve presentazione.
«Sono una libera professionista per esigenze di vita, pittrice per amore. Fin da bambina sono sempre stata uno spirito creativo, disegnavo di continuo e scrivevo storie fantastiche… l’immaginazione quella l’ho avuta sempre, la vita però ti porta a fare della scelte e l’arte non era inclusa, purtroppo».
Come e quando hai deciso di dedicarti all’arte?
«Dopo un lunghissimo stop dall’arte e dopo una grave perdita ho promesso che in un modo o nell’altro sarei ritornata sui miei passi. In quel periodo conobbi il mio maestro e per diversi anni sono stata sua allieva. Dopo la nascita del mio primo figlio, lo spettro di un nuovo stop creativo si riavvicinava ma stavolta non ho deposto i pennelli, stavolta ero pronta ad andare per la mia strada, quella strada mi ha condotto verso mondi nuovi, tecniche pittoriche mai sperimentate e tanto tanto studio».
Che tipo di tecnica artistica usi?
«In realtà limitarmi a una tecnica per me è difficile. Per natura sono curiosissima, avida di sapere e così tendo a incasinarmi in senso positivo. Mi piace sperimentare, far salire di una tacca l’asticella. Questo mi rende viva. Dopotutto noi artisti siamo pirati e si sa loro solcano le onde più impervie pur di accaparrarsi il forziere proibito. Quando passo dall’acrilico all’olio saltellando sui pastelli e gli acquerelli, sì mi sento un pirata a caccia di avventure ed è questo che distingue un artista da una persona normale. Per noi tutto è amplificato ed è meraviglioso!»
Come descriveresti il tuo stile?
«Questa si che è una bella domanda! Lo sai che non lo so! Forse mi sento più impressionista perché amo quel periodo, da Van Gogh, Monet, Pissarro, Manet, Degas, Renoir e potrei elencarli fino allo sfinimento. Per me sono stati un modello da seguire e studiare per cercare quella che sarà la mia strada».
Come nascono le tue opere?
«Tutti i miei lavori raccontano di me, del mio passato, un ricordo indelebile, un semplice viaggio, un turbamento. All’improvviso tutto mi appare sotto forma di colori, di idee che scalpitano fino a quando non si fissano su tela. Ovviamente c’è anche tanto studio, nulla è dato al caso anche quando realizzo un semplice quadro nascita per me è importante che il risultato finale dia emozioni».
Quali soggetti preferisci ritrarre?
«Senza dubbio adoro dipingere ritratti, scavare a fondo nel soggetto che ho di fronte che sia in foto o fisicamente. Poco mi interessa la sua bellezza, anzi le imperfezioni, una cicatrice raccontano la vita celata dietro uno sguardo. Ecco più del ritratto in sé amo dipingere quello sguardo, fermare il tempo e sigillare i segreti del mio soggetto tra le trame della tela».
Quale colore non deve mai mancare nella tua tavolozza?
«Nella mia tavolozza di sicuro non dovrà mai mancare il rosso in qualsiasi tonalità non importa ma deve esserci. Mi dà sicurezza e forza e rispecchia non solo la mia indole irrequieta, ma mi ricorda una piccola fiaccola accesa che non dovrà più spegnersi: la mia creatività».
Tra le esperienze che hai fatto, ce n’è una in particolare che ti ha dato più soddisfazione?
«Due anni fa ho lavorato per un fuori classe ideato dalla scuola di mio figlio. Ero tra i creativi che realizzavano laboratori didattici e artistici. Lavorare con i bambini è stata di gran lunga l’esperienza più emozionante per me. Era la prima volta ma con mio stupore mi sono riscoperta insegnante d’arte improvvisata e, ad ogni fine laboratorio i bambini uscivano con in mano la loro piccola tela soddisfatti e orgogliosi e mi salutavano dicendo “ciao maestra!”… Credetemi non ha prezzo!»
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Bella domanda! Il messaggio che vorrei lasciare ai posteri con la mia arte è “non è mai troppo tardi per sognare, per credere, per osare! Avevo smesso io stessa di sognare, non credevo più in me, avevo paura di osare. Oggi ho ripreso a sognare credendo in me stessa ogni volta che oso più di ieri».
Prima di salutarci… hai qualche curiosità da raccontarci?
«Più che curiosità ho dei progetti che spero prendano forma e vita. Spero che l’apertura del mio e-commerce prenda il volo, vorrei veder nascere il mio sito e soprattutto sogno di realizzare dei work shop per bambini perché in questo momento, loro hanno subito tanto. La creatività applicata come gioco fa acquisire al bambino non solo capacità motorie ma anche autostima aggregazione e condivisione con i propri compagni di laboratorio».
Scopri il video dedicato all’artista