Giancarlo Brun, illustratore e fumettista di professione, ha iniziato la sua carriera pubblicando negli anni 90 su alcune fanzine. Ad oggi collabora con Delmiglio Editore.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Giancarlo Brun, ho 49 anni e vivo a Verona. Il mio percorso di studi è del tutto estraneo all’ambito artistico».
Come e quando hai deciso di dedicarti all’arte?
«La passione per il fumetto e l’illustrazione è venuta tardi, quando ho avuto la possibilità di conoscere Roberto Bonadimani e Giorgio Scarato che mi hanno incoraggiato e motivato nei confronti del disegno. I miei primi tentativi di farmi conoscere mi hanno portato negli anni 90 a pubblicare su alcune fanzine, sono seguite collaborazioni sporadiche nell’ambito del fumetto (edizioni PM) e dell’illustrazione (il Riccio Editore). Il lavoro continuativo è arrivato quando ho iniziato la collaborazione con Cyrano Comics e Delmiglio Editore, con cui collaboro attualmente».
Come descriveresti il tuo stile?
«Mi ispiro agli autori di Comics americani, cercando di ricrearne il dinamismo e l’espressività».
Come nascono i tuoi personaggi?
«Mi piace collaborare con altri sceneggiatori, unire idee di altri alla mia interpretazione per creare qualcosa che non riuscirei a fare da solo. A volte funziona, altre volte meno».
Che destinazione trovano le tue opere?
«Cerco di trovare sempre uno sbocco per pubblicare, confrontarmi con un pubblico (grande o piccolo che sia) per avere una valutazione imparziale del mio lavoro».
Quale personaggio di fantasia avresti voluto inventare?
«Sin da piccolo mi ha sempre affascinato Lanterna Verde, un personaggio DC Comics non molto noto in Italia al grande pubblico, ma che mi ha sempre affascinato, mi piacerebbe aver avuto un ruolo nella sua ideazione».
Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Ho imparato per necessità a lavorare con il minimo dell’attrezzatura necessaria (un foglio e una matita) anche se normalmente lavoro su tavoletta grafica circondato da fumetti dei miei autori preferiti per cercare sempre ispirazione per le mie vignette».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Non pretendo e non cerco di veicolare alcun messaggio particolare con il mio lavoro, mi piace pensare che ogni mio fumetto possa intrattenere e che una mia illustrazione possa attirare lo sguardo almeno per qualche secondo. Magari riesco a diventare motivazione per altri autori a cimentarsi con il disegno come altri sono stati da stimolo per me».
Per concludere… hai una curiosità da raccontarci?
«Riesco a lavorare bene solo di notte o in stanze senza finestre, non ho idea del perché, di sicuro questo mi preclude qualsiasi futuro nel campo della pittura di paesaggi!».
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