Gaetano Favara è un artista che spazia tra le diverse tecniche e tra i diversi modi di fare arte. Quello che era un sogno da bambino è diventano realtà.
Ciao, raccontaci un po’ chi sei.
«Ciao, sono un ragazzo di un paesino del Sud Italia, nato e cresciuto nella provincia di Catania. Ho 29 anni, vivo con la mia fidanzata e vivo di grafica e illustrazione».
Quando hai deciso di dedicarti all’arte e quale è stato il tuo percorso.
«Mi dedico all’arte da quando ho ricordo praticamente, già alle scuole elementari, il pomeriggio, con gli amici facevamo il club del disegno. Ci riunivamo e disegnavamo. Ho intrapreso un corso di disegno e pittura quando ero circa in seconda media con il maestro Alessandro Licciardello. Mi sono iscritto all’Istituto d’Arte e poi all’Accademia di Belle Arti di Catania, conseguendo triennio e biennio in Grafica e Illustrazione. Oggi vivo di questo e ne sono felice perché quello che da bambino era un gioco oggi è la mia vita».
Quale tecniche usi per realizzare le tue opere.
«Uso quasi tutte le tecniche più conosciute: ho dipinto ad olio, acrilico, ho usato ed uso acquerelli, china. Ho anche utilizzato varie tecniche di incisione calcografica. Ultimamente però prediligo il disegno digitale mediante l’uso di tavoletta grafica o Ipad, con programmi come Clip Studio Paint e Procreate».
Dove trovi l’ispirazione e come dedici cosa realizzare.
«Bella domanda, credo che spesso non me la pongo nemmeno, semplicemente disegno, seguo il flusso, il momento, come mi sento, cosa ho guardato, film, serie tv, cosa ho letto magari. Le influenze mi arrivano da tutte le parti».
Osservando il tuo profilo spazi dal colore al bianco e nero, dall’illustrazione pop a quella realista…Tante anime in un artista solo? o necessità creativa?
«La cosa più difficile credo sia arrivare ad uno “stile” ad un modo di esprimersi personale, quel modo che non ho ancora trovato probabilmente e che quindi, per necessità, sperimentazione e incompletezza, mi ritrovo a provare più e più cose. Da poco mi sono dato anche alla fotografia!»
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con il tuo lavoro?
«Non vi è un messaggio preciso, ma diversi. Sicuramente provo, e spero, di poter trasmettere bellezza perché è l’unica cosa che può salvarci».
Qual è il tuo sogno artistico?
«Attualmente quello di pubblicare con una casa editrice un lavoro interamente mio, ci sto lavorando. Speriamo bene!»
Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro o mentre crei.
«Sicuramente la musica, faccio rap da quando avevo 14, la musica ha sempre fatto parte della mia vita e lo fa anche quando disegno».
Stai lavorando a qualche progetto particolare?
«Sì, come dicevo prima sto lavorando ad un progetto editoriale che spero possa piacere a qualche casa editrice disposta a pubblicarlo. Ma non voglio dire nient’altro per scaramanzia».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Non mi piace iniziare un lavoro, interromperlo per poi continuarlo in un altro momento, spesso quando succede non lo finisco più. Se inizio devo finire. Probabilmente in arte per molti è considerato un difetto».
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