Francesco Cusumano, editore e direttore artistico del magazine “SUQ. Unconventional Sicily” ci ha portato nel nuovo mondo editoriale.
Quali studi hai fatto?
«Formazione artistica e design della comunicazione al politecnico di Milano».
Sei editore e direttore creativo di un magazine. In cosa consiste esattamente il tuo lavoro?
«Mi piace pensare che il mio lavoro abbia a che fare con la trasformazione di idee in artefatti reali, con l’organizzazione di un lavoro di squadra basato sulla ricerca di contenuti, sperimentazione di linguaggi visivi e individuazione di autori. Con la definizione di una coerenza stilistica in grado di conferire identità al progetto. Lavoro a stretto contatto con gli autori e i redattori della rivista, un team di amici e professionisti con il quale condivido una visione, un sogno».
Da chi è composta la redazione di Suq?
«I miei compagni di redazione sono: Francesco Blancato, Antonella Salamone, Marina Bocchetti, Luca Di Giacomo, Angelo Fruciano, Alessandra Lucca»
Le tue origini sono siciliane, ma vivi a Barcellona. Una scelta curiosa per il direttore creativo di un magazine italiano che parla della Sicilia…
«Vivo in Spagna da 10 anni e forse proprio la lontananza dalla Sicilia mi ha permesso di interrogarmi su quale potesse essere un mio contributo creativo e concreto per questa terra. Sentivo il bisogno di riavvicinarmi in modo attivo e costruttivo».
Parlaci del magazine Suq ci cui sei l’editore e il direttore creativo…
«Suq è un progetto editoriale indipendente che intende allargare la visione sull’immaginario collettivo della Sicilia. Vuole contribuire, nel suo piccolo, a generare un’immagine alternativa in grado di distaccarsi dai cliché e dagli stereotipi che per molti anni hanno paralizzato l’identità di questa terra, limitandone, a mio giudizio, le potenzialità espressive e creative legate alla comunicazione del territorio e quindi al turismo».
Nel magazine si parla di “Patrimonio non convenzionale dell’isola”, cosa si intende con questa definizione?
«Intendiamo quell’insieme di luoghi, cose, persone, attività commerciali, realtà sociali che ancora sono poco conosciute o visibili, ma dotate di valore. Con un’attenzione particolare verso il patrimonio paesaggistico e naturalistico poco esplorato».
Cosa ne pensi dell’editoria in Italia considerato che da diversi anni è in una situazione di grossa crisi?
«Non sono un esperto di Editoria, ma credo che oggi i nuovi prodotti editoriali, per sopravvivere, debbano rientrare in quella serie di prodotti pensati per un pubblico specifico e ben individuato, come succede per un profumo, un vestito, un’architettura, un viaggio. Oggetti-testimoni di un modo di essere, di vivere. La crisi credo riguardi l’editoria di massa e generalista»
Hai altri progetti per il futuro o iniziative in corso?
«Abbiamo diversi progetti che orbitano attorno alla rivista e in fase di maturazione prima del lancio. Ma al momento non posso sbilanciarmi. (Sorriso)».
Scopri il video dedicato all’artista