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Immagini suggestive fatte di luce e ombra, come fosse il bene e il male

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Fabio Savina è un artista amante del rigoroso bianco e nero, il suo stile ricorda i film noir degli anni 50 e il suo linguaggio è in continua evoluzione a tal punto da arrivare a fondere, nei suoi ultimi racconti, la realtà e la fantasia.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Fabio Savina nasco nel 1975 a Roma dove vivo e lavoro». 

Come è nata la tua passione artistica.
«La mia passione per l’arte credo sia innata, già da piccolo, osservando e sfogliando fumetti, volevo riprodurre quei disegni. La scelta di frequentare un liceo artistico poi non è stata casuale, ero affascinato da quella realtà e adoravo perdermi in tutto ciò che è Arte.  Cosa che avviene tuttora, specialmente quando sopraggiunge l’inevitabile momento artistico in cui mi estraneo completamente dalla realtà e mi ritrovo in un mondo interiore dove gravitano i miei personaggi e le mie storie». 

Cosa raccontano i tuoi quadri.
«Proprio questo vogliono raccontare i miei quadri, delle storie, alcune frutto di fantasia altre prese dalla quotidianità e da tutto quello che ogni giorno viviamo e osserviamo intorno a noi».

Come descriveresti il tuo stile. 
«Il mio stile nasce da un percorso artistico movimentato, fondamentale per me è stata la ricerca di un linguaggio espressivo che riflettesse la mia personalità, indubbiamente i fumetti, il cinema e la fotografia hanno avuto il loro peso in questo percorso e anche la scelta del bianco e nero, che nasce principalmente dalla teoria della personalità umana secondo la quale è caratterizzata da una parte di luce è una di ombra, considerate quindi come bene e male, come positivo e negativo. La volontà era quella di non limitare il quadro ad un’unica immagine ma arricchirlo di più scene che formassero una sequenza in modo da dare dinamicità e originalità all’opera». 

Qual è il tuo sogno artistico.
«Il mio sogno artistico è quello a cui ogni artista aspira, “trasmettere il messaggio”, fare in modo che chiunque possa osservare un’opera e poterla così apprezzare o odiare».

Cosa non deve mai mancare quando dipingi o comunque crei. 
«Quando dipingo, di solito non deve mai mancare quel giusto equilibrio tra luce e oscurità, inteso non solo in senso fisico, ma anche e soprattutto mentale, perché per me è necessario per raggiungere quello stato che poi mi spinge a creare». 

C’è qualche nuovo progetto a cui stai lavorando o vorresti realizzare?
«Il mio ultimo progetto nasce quasi per gioco da una semplice considerazione sulle favole e di come spesso quello che ci viene raccontato in realtà possa avere un’altra chiave di lettura, a volte completamente diversa e perché no, magari anche più affascinante. 
Ho semplicemente immaginato che ogni personaggio delle fiabe fosse umano e mi sono chiesto “come sarebbe una cappuccetto rosso nella realtà?”, “e una cenerentola, un Peter Pan, quali azioni potrebbero compiere nella vita di tutti i giorni?” . Ragionando in questo senso in oltre è stato inevitabile che ognuno di loro cadesse nella tentazione e nelle debolezze dei vizi capitali. Così facendo, Cappuccetto Rosso è diventata una giovane ragazza che va nel bosco per incontrare il suo amante, peccando di lussuria, Peter Pan è un uomo che fa parkour saltando da un palazzo all’altro con la sua banda di ragazzi sperduti, cadendo nel peccato di superbia, la Bella Addormentata è chiusa nel suo appartamento e passa le sue giornate in totale abbandono rappresentando il peccato di accidia. Nasce così il progetto che vede rappresentati i sette peccati capitali da sette storie che hanno come protagonisti i personaggi delle favole “Chronicles of the Deadly Sins”».

Una curiosità prima di lasciarci.
«Vi lascio ora con una piccola curiosità, come si sa, i peccati capitali vengono raccontati da Dante nella Divina Commedia e li troviamo nel Purgatorio, quindi perché fermarsi e non raccontare anche il Paradiso e L’Inferno? Ovviamente nulla sarà come ci è stato sempre raccontato». 

Le sue esposizioni: Il 30 marzo 2019 la prima mostra personale “Ossimori e Anime erranti” presso lo studio d’arte “UoL Studio” a Roma. Il 19 settembre dello stesso anno espone un’opera in una mostra collettiva a scopo benefico per la Onlus presso la “Galleria 28” in piazza di Pietra. Dal 7 al 20 settembre ha partecipato ad un’altra mostra collettiva nella Galleria “Art Saloon” di Ariccia e dal 18 al 25 ottobre ha esposto presso la galleria “IkiGai Art Gallery” di via Sirte. Nel mese di dicembre, dal 7 al 13 ha partecipato a una collettiva di arte contemporanea presso il Museo Civico U. Mastroianni di Marino e dal 13 dicembre al 18 gennaio alcune opere sono esposte alla “Tornatora Art Gallery” in via del Serafico, Roma.

I link dell’artista

Scopri il video che gli abbiamo dedicato

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