Davide Morina, un pittore e musicista siciliano, riversa sulle sue tele tutta la parte istintiva del suo lato artistico.
Breve presentazione.
«Sono Davide Morina, siciliano di nascita e lucano d’adozione, non ho frequentato scuole o accademie d’arte soltanto perché l’istintualità con cui mi approccio alla pittura mal si concilia con le regole e le prassi dell’insegnamento».
Quando e come hai deciso che l’arte sarebbe stata la tua strada?
«Ho cominciato a dipingere per caso, guardavo i dipinti di mia zia pittrice (Agata Bonaccorsi) e pensavo che tutti quei colori messi insieme così sapientemente potevano darmi la possibilità di raccontare, ma soprattutto nascondere molti dei miei pensieri. Un giorno vidi uno Schifano a casa di un altro zio, la materia di quel colore passò da lì a poco sul mio corpo fino a renderla un’ossessione».
Come descriveresti il tuo stile?
«Non ne ho la più pallida idea, qualche anno fa prima della sua morte un grande critico lucano, Franco Corrado, definì la mia pittura “POP ACTION” coniandomi come precursore di un vero e proprio nuovo stile che amavo sperimentare unendo pop art e action painting, ma la vita cambia e cambio anche io, non mi interessa molto appartenere necessariamente a uno stile».
Come nascono le tue opere e su che supporti dipingi?
«Credo che in me alberghino diversi processi creativi, può ispirarmi qualsiasi cosa, ultimamente la mia “mission” ha meno pretese rispetto al passato, oggi per me dipingere è più un’esigenza espressionistica comunicativa, in passato ho spesso lasciato la mia ragione sul cuscino. Dipingo su tela, sui muri, su carta e sul mio amato iPad».
Chi sono i soggetti delle tue opere?
«Sono personaggi e persone, mi è sempre piaciuta l’idea di rendere i personaggi più simili alle persone e le grandi personalità sempre più icone, un po’ come accade nello star system. Di solito nascondo sempre un pensiero con l’idea che possa essere visibile ma qualora restasse invisibile, va bene lo stesso, fondamentalmente chi è davvero interessato all’arte saprà dare la sua lettura e un valido motivo all’opera, così facendo i miei quadri hanno diverse ragioni in più di esistere».
Cosa vuol dire fare pittura oggi secondo te.
«Se mi chiedi di pittura suppongo che parliamo di arte, l’arte è una ed è sempre la stessa».
Quale colore non deve mai mancare nella tua tavolozza?
«Il bianco».
A quali progetti stai lavorando?
«Sto lavorando a una collezione dal titolo “Dissolving face” che mira a dissolvere l’identità del soggetto ritratto perché l’importante è l’intenzione, la comunicazione, il messaggio piuttosto che l’aspetto… sarà oggetto di esposizioni singolari».
Hai altre doti artistiche nascoste?
«Suono il pianoforte, la chitarra e canto negli Scile una band di pop elettronico».
Qualche curiosità di te…
«Adoro la Gricia e l’aglianico del Vulture».
Scopri il video dedicato all’artista