Chiara Civati è un’illustratrice specializzata in libri e albi per l’infanzia di cui a volte è anche autrice. Si lascia ispirare da ciò che le piace e preferisce lavorare in posti silenziosi dove può maggiormente concentrarsi.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Chiara Civati, vivo a Como e lavoro come illustratrice freelance da 8 anni. Ho studiato Moda e Textile Design alle superiori, per poi proseguire gli studi specializzandomi in Visual Design».
Quando hai capito che volevi fare l’illustratrice.
«Sono sempre stata affascinata dal mondo dell’illustrazione, fin da piccola, anche se a un livello inconsapevole. Ho sempre disegnato e concentrato i miei studi nel campo artistico, ma solo alla fine delle superiori ho realizzato che potevo cercare di avere un futuro professionale nel campo dell’illustrazione».
Tu sei specializzata in libri per l’infanzia e collabori con diverse case editrici, ce ne parli?
«Sono specializzata in libri per l’infanzia e collaboro con case editrici sia italiane che estere. In Italia ho pubblicato libri sia scritti che illustrati da me come progetti completi (“La leggenda della Giubiana”, “Quando il dinosauro scappa dal museo” di Edizioni Il Ciliegio), oltre ovviamente a collaborare con le sole illustrazioni. Con l’estero ho modo di spaziare di più, collaborando alla realizzazione di serie di libri e albi illustrati dei generi più disparati. Non mancano collaborazioni che si discostano dal libro tradizionale, come le illustrazioni che ho realizzato per Google Assistant, i fumetti, le personalizzazioni per l’ambito Wedding o per attività del tessile. Il lavoro dell’illustratore può essere molto versatile e mai noioso ma è importante avere uno stile proprio ed essere riconoscibili. A me piace variare con progetti creativi di diverso tipo, ma ho scelto l’illustrazione per l’infanzia come attività maggiore perché la preferisco e trovo che rientri di più nelle mie corde».
Come nascono le tue illustrazioni.
«Le mie illustrazioni nascono spesso dal testo che gli autori scrivono per la pubblicazione, di solito ne parliamo insieme in modo che io possa comprendere la visione dello scrittore e riportarla in immagini visive nel modo più fedele possibile. Ovviamente con tutte le modifiche del caso, che devono rispettare un layout e un equilibrio prestabilito, oltre a soddisfare me, l’autore e la casa editrice. Se invece disegno per piacere o per progetti personali, mi lascio ispirare da qualcosa che mi piace».
Cosa vuoi trasmettere con i tuoi disegni.
«Quando ero piccola, ogni libro per me rappresentava una nuova avventura in cui immergermi. Con le mie illustrazioni provo sempre a fare del mio meglio per affascinare il lettore e trasportarlo nella storia, così come succedeva a me».
C’è un libro a cui sei molto legata?
«Uno dei miei libri preferiti è “Peter Pan”, è una delle storie a cui sono più legata in assoluto».
Cosa non deve mai mancare mentre lavori?
«Essendo il mio un lavoro da freelance, senza un vero posto di lavoro da frequentare, mi sono accorta di avere più difficoltà a lavorare concentrandomi quando sono in un contesto con delle persone attorno a me. Gli accordi si possono prendere con telefonate, videochiamate, riunioni, mail, ma nel momento in cui devo progettare lo storyboard, valutare la palette di colori e disegnare le tavole, preferisco essere sola senza interruzioni».
Stai lavorando a qualche progetto in particolare o vorresti realizzare?
«In questo momento sto lavorando al quinto libro della serie “The Alycat series”, scritto da Alysson Foti Borque, che sarà pubblicato negli Stati Uniti entro l’anno. Sto ultimando la consegna di un albo illustrato con la casa editrice “Mascotti Books” e sto collaborando ancora con l’autrice Chiara Taormina per un nostro progetto libro da sottoporre alle case editrici».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Una curiosità ulteriore è che ero solita partecipare a fiere ed eventi, realizzando alle persone ritratti personalizzati dal vivo, illustrandoli nel mio stile. Ora continuo a farlo digitalmente a chi me lo chiede, ma non vedo l’ora di poter tornare a disegnare nel contesto di prima».
I link dell’artista
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