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ArteTerapia per conoscere se stessi e per affrontare le difficoltà

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Bibi•Art studio sta portando avanti un progetto che si chiama “My heArt” che utilizza il potere dell’arteterapia, per voi abbiamo intervistato Barbara Bonacini la sua fondatrice.

Breve presentazione.
«Mi presento, sono Barbara, vivo a Reggio Emilia, ho 31 anni e da sempre sono appassionata d’arte. A 7 anni ho iniziato a dipingere e avevo le idee chiare su cosa avrei voluto studiare da più grande, così a 16 anni ho avuto la qualifica come “Maestra d’Arte” e a 18 anni mi sono diplomata in “Arte Applicata”. Il mio percorso di studi mi ha poi portato ad approfondire il tema “creativo” prima nell’ambito della moda (studiando poi assistendo degli stilisti e infine diventando designer di moda)…poi, la passione per l’arte e le persone mi ha spinta a cambiare ramo e formarmi come “Arte Terapeuta a indirizzo Umanistico Corporeo”.
La mia più grande passione è dipingere ciò che sento ed emerge da dentro e amo aiutare le persone a fermarsi, guardarsi dentro e trovare maggior benessere».

Quando hai deciso di dedicarti all’ArteTerapia?
«A un certo punto, intorno ai 24 anni mi sono fermata e mi sono chiesta se realmente stessi facendo ciò che volevo fare nella vita: ho capito che la strada che stavo percorrendo nell’ambito della moda non era più adatta a me. Avevo voglia di fare un percorso dove al centro ci fossero: l’arte, le persone, l’aiuto e la crescita personale, così sono arrivata all’ArteTerapia, scoprendola e studiandola».

Parlaci di cosa fai e di come è importante l’arte per la nostra mente.
«Faccio esprimere le persone attraverso i materiali artistici (tempere, acquerelli, pennarelli, pastelli, collage…) ma non per fare qualcosa di esteticamente bello, ma per parlare di sé, per far emergere il proprio mondo, le proprie emozioni attraverso un mezzo che fa esprimere ciò che abbiamo dentro e di cui non sempre siamo consapevoli. L’arte parla di noi molto più di quanto possiamo immaginare e non serve essere artisti per fare arteterapia».

Per il tuo lavoro, quali strumenti e tecniche usi?
«Solitamente metto a disposizione delle persone che vengono da me vari tipi di materiali: fogli di varie dimensioni e pesantezze, oggetti di riciclo, tempere, acquerelli, pastelli, pennelli, giornali, gessetti, pastelli a olio, forbici, colla e faccio scegliere direttamente alla persona ciò che si sente di usare in quel momento, ciò che più la ispira».

Se io ad esempio fossi interessata a questo tipo di terapia, cosa dovrei fare? Come si svolge l’incontro?
«Se tu fossi interessata ti inviterei a contattarmi via mail, telefono, sito web o social, poi ti ricontatterei e insieme decideremmo un giorno e un orario in cui incontrarci. Se anche tu come me, sei di Reggio Emilia ci vediamo di persona nel mio studio, mentre se vivi in un’altra città possiamo organizzare l’incontro attraverso Skype».

Visto il periodo stressante che stiamo vivendo a causa del Covid-19, che consiglio daresti alle persone che stanno leggendo la tua intervista?
«Darei il consiglio di approfittarne per prendersi un momento per se stessi, per fermarsi da quella corsa perenne che il mondo di oggi ci porta a compiere e di scoprire e riscoprire le proprie passioni, ciò che le fa stare bene, ma senza isolarsi completamente, mantenendo gli affetti, ovviamente con le dovute precauzioni perché siamo persone e non dobbiamo dimenticarci di esserlo e di quanto si possa star bene sia da soli (quando ci si riscopre) che con gli altri».

Di solito a fine intervista chiediamo di svelarci una curiosità, in questo caso invece visto la tua peculiare professione, vogliamo chiederti di lasciarci con un messaggio.
«Il messaggio che desidero lasciare alle persone è di credere in se stesse, nelle proprie passioni e in ciò che vorrebbero realizzare, perché se hanno un sogno lo possono realizzare, anche se in certi momenti può essere difficile».

Scopri il video dedicato all’artista

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