Lucrezia Antonelli in arte Vanilla è una disegnatrice e pittrice giovane e determinata. Le sue opere sono realizzate con la tecnica dell’acquerello su carta e ha un modo tutto personale per disegnare i volti delle persone ritratte.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Lucrezia Antonelli, ho 19 anni e vengo da Terracina, in provincia di Latina nel Lazio. Vanilla è il mio nome d’arte. Ho frequentato il liceo classico e ora sono a un passo dalla maturità. Sono incerta sul dopo».
Come è nata la tua passione per l’arte.
«Ho iniziato a disegnare da piccola per caso, ma presto ho capito che per me il disegno non era un passatempo, ma una passione e ho sviluppato il mio talento grazie alla dedizione che ho impiegato a disegnare. Dopo una pausa al liceo, ho ripreso a disegnare a 17 anni ritratti ad acquerello fino ad arrivare all’olio su tela».
Che tipo di tecnica usi.
«Disegno prevalentemente ad acquerello su carta, poco a olio su tela. Niente digitale, almeno per il momento».
Come nascono le tue opere.
«Parto da un’immagine presa dal telefono, poi disegno una bozza a matita, perfeziono attraverso molte cancellature e infine coloro con i pennelli, per poi aggiungere la mia firma».
Come descriveresti il tuo stile.
«Giovanile, non solo perché disegno prevalentemente ragazzi, ma anche perché sono aperta alle novità e mi ispiro ai gusti giovanili, meno antiquati. Vivace perché amo i colori e cerco di dare vita ai miei ritratti attraverso la loro vividezza. Illusorio perché sono convinta che l’arte abbia in più rispetto alla fotografia il pregio di poter rappresentare realtà non ordinarie. Di conseguenza mi piace dare un’aria di sogno ai miei disegni».
Realizzi opere su commissione?
«Sì, al momento realizzo anche opere su commissione a richiesta sui social con immagini inviate per telefono».
Cosa non deve mai mancare quando lavori.
«Ad essere sincera, la gomma da cancellare. Ammetto di non essere perfetta e se non potessi usare la gomma non riuscirei a completare i ritratti nel migliore dei modi. Tra l’altro non uso schemi fissi per gli occhi e il naso del viso. Disegno il viso come se fosse un oggetto semplicemente seguendo i suoi contorni».
Cosa raccontano i tuoi lavori.
«Attribuisco diversi significati ai miei disegni; la spensieratezza e il sentimento sono quelli che uso di più e hanno entrambi un valore profondo per me».
Stai lavorando a qualche progetto in particolare o pensi di realizzare?
«Sì, al momento sto lavorando a un nuovo progetto che voglio chiamare “A Teenage Dream”, si tratta di un olio su tela che voglio realizzare per l’estate, non ispirato all’omonima canzone di Katy Perry (che tra l’altro ho scoperto dopo), ma a mie esperienze personali. L’idea è infatti proprio quella del sogno, un sogno nel quale è immerso il personaggio centrale, un’adolescente ispirata a me. Avere a disposizione la mia immagine per i miei lavori è una vera garanzia: mi fido solo delle mie forme e delle mie imperfezioni. Forse in quest’opera sarà rappresentata Vanilla, il mio alter ego. Qui saranno presenti l’idea di giovinezza eterna, i colori vividi e l’evasione dalla realtà».
Una curiosità prima di salutarci.
«Sono un’autodidatta a tutti gli effetti e non ho mai frequentato nessuna scuola d’arte. Mi chiamo Vanilla perché la vaniglia è un aroma classico che tutto il mondo conosce. Mi piacciono i colori-odori-sapori-impressioni. In questo modo guardando i miei disegni lo spettatore ricorda il sapore di questo aroma e prova piacere con gli occhi e col gusto. Un piacere che coinvolge quindi più sensi oltre la vista».
I link dell’artista
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