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Illustrazioni di donne e per creare qualcosa che non c’è

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Alessandra Finiello è una giovane illustratrice che grazie a impegno e dedizione ha trasformato la sua passione per il disegno in lavoro. I soggetti che predilige raffigurare appartengono all’universo femminile.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Alessandra e sono un’illustratrice freelance un po’ timida e introversa. Faccio questo lavoro da ormai 4 anni, e credo che sia ciò che più mi rende felice. Ho sempre desiderato che questa mia passione diventasse lavoro e quindi ho dedicato gran parte dei miei giorni a migliorarmi sempre di più nel disegno nelle composizioni e in tutto ciò che fa parte del background di questo mestiere, e spero un giorno di migliorare ancor di più».

Come è nata la tua passione artistica.
«La mia passione artistica è nata con me, appena sono stata grande abbastanza da impugnare una matita ho disegnato, ricordo che disegnavo vestiti e donne già da piccola, avevo la fissa per la moda e in realtà volevo fare la stilista, poi crescendo le ambizioni lavorative sono cambiate ma la passione per il disegno no, mi ha sempre accompagnata e quindi ho intrapreso sempre studi artistici, prima il liceo artistico poi l’Accademia di Belle Arti».

Come prendono vita le tue illustrazioni e quali soggeti predeligi.
«Di solito le mie illustrazioni provengono da un bisogno, quando disegno mi sento bene, cerco di creare qualcosa che mi piacerebbe vedere e che non c’è, mi piace giocare con i volti femminili e la femminilità e la sensualità sono solitamente temi che mi piace fare miei, c’è qualcosa nei volti, negli sguardi, nelle labbra, nei capelli, che mi rilassa disegnare. Mi piace rappresentare l’universo femminile in tutti i suoi aspetti, oppure ritrarre icone del cinema o delle serie tv che hanno rappresentato per me dei modelli di femminilità ma anche di forza interiore e resilienza. Ma ci sono volte in cui le mie opere nascono dall’osservazione di qualcosa, magari di cose che vedo durante il giorno durante le mie passeggiate, oppure da una committenza specifica. Quando ho fissato bene l’idea in mente cerco qualche reference che si adatti e inizio a disegnare direttamente su ipad.

Come descriveresti il tuo stile.
«Il mio stile negli anni è cambiato molto, inizialmente mi piaceva ispirarmi al mondo del fumetto e alle linee grafiche delle stampe giapponesi, poi con il tempo ho continuato a sperimentare, spesso mi piace anche fare ritratti molto realistici ma tendenzialmente li trasformo con il colore e le tinte piatte o acquerellate. Anche se uso quasi sempre tecniche digitali cerco sempre di inserire l’effetto del watercolor, per me l’acquerello ha sempre rappresentato un tratto distintivo del mio lavoro, trame acquerellate o macchie d’acqua. Tengo molto a questa tecnica, sin dalle prime pennellate al liceo mi sentivo a mio agio con lei e oggi cerco sempre di inserirla nei miei lavori in qualche modo, anche in quelli di animazione».

Realizzi opere anche su commissione?
«Il mio lavoro si basa prettamente sulle commissioni private e sui progetti. La vendita di stampe è secondaria in un certo senso, ho un negozio etsy che però non aggiorno mai (maledetta pigrizia), preferisco sempre che mi si contatti in privato o via email. I miei contatti per chi volesse seguirmi e richiedere commissioni o collaborazioni vi metto qui i link: mail, profilo instagram, etsy.

Qual è il tuo sogno artistico.
«Di sogni ne ho molti e tutti legati a questo lavoro, per questo ogni giorno cerco di migliorarmi come disegnatrice, cerco di buttarmi in cose nuove e nuove sfide per rendere questo lavoro una realtà sempre più professionale e stimolante. Al momento il sogno più grande sarebbe quello di fare delle pubblicazioni importanti o di lavorare ad un corto animato, ma se inizio a pensare ai sogni nel cassetto non la smetto più, le cose belle che questo lavoro offre sono talmente tante che certe volte è difficile scegliere. Una cosa su cui vorrei impegnarmi di più sicuramente è quella che riguarda il contatto con il pubblico, dopo il lockdown per me è stato difficile tornare di nuovo alla normalità con mostre, market, fiere varie, purtroppo mi porto dietro ancora i fantasmi della quarantena, ma questo è un aspetto che vorrei riprendere perché mi diverte moltissimo».

Cosa non deve mai mancare quando lavori.
«Senza dubbio la musica, quindi cuffiette e spotify immancabili. E poi direi il cibo, sono una mangiona, quindi mentre lavoro mi concedo spesso ai peccati di gola, mi danno la giusta energia!

Una curiosità prima di lasciarci.
«Mi chiedono spesso il motivo per cui ho deciso di chiamare la mia pagina “niente caffè” e non sempre mi piace raccontare la vera storia che c’è dietro, ma… vi racconto una delle storie alternative. E cioè che amo le poesie e mi piaceva moltissimo come suonavano queste due parole insieme “niente” che è una parola per me piena di “tutto” e “caffè” che mi fa pensare sempre a qualcosa di esotico e misterioso, elementi che spesso ritraggo nelle donne che disegno, sono molto contenta del nome che ho scelto perché le persone si incuriosiscono e mi chiedono quali storie ci sono dietro, prima o poi le scriverò tutte, pigrizia permettendo».

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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