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Arte come salvezza e come espressione di sè

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Marianna Franza in arte Mavi è un’artista dalle mille sfumature. Si esprime usando diverse tecniche artistiche e le sue opere sono di forte impatto.

Breve presentazione.
«Buongiorno, sono Mavi, sono una pittrice ma anche una restauratrice e una doratrice in foglia oro e vivo e lavoro a Como. Su Istagram mi trovate sulla mia pagina di arte @maviartist e come @mariannafotoart e @mavi__logos. Mi considero un’artista estremamente eclettica».

Qual è la tua tecnica artistica.
«Non ne esiste una sola per esprimere quello che voglio trasmettere. Non dipingo solamente, ma scrivo molto nei miei post e ho realizzato diversi articoli. Ho spaziato dal fare incisioni su rame stampate al torchio, alla fotografia che amo moltissimo, alla pittura ad olio, ma anche acquerello con dettagli in foglia oro e digital-art». 

Quando hai deciso di dedicarti all’arte.
«Ho fatto studi umanistici frequentando un liceo musicale in cui ho studiato anche canto, pianoforte composizione. Stavo per iscrivermi al 5° anno di pianoforte in conservatorio, ma ho visto la locandina del corso di restauro. Mi sono quindi iscritta all’Accademia di Belle arti di Como come “privatista” e ho lavorato per tanti anni come restauratrice in giro per il nord Italia sui vari ponteggi. Sono anche specializzata in dorature in foglia oro, lavorando per anni in una ditta di ferro battuto dove ho potuto apprendere un lavoro meraviglioso su complementi di arredo davvero grandi. Ora collaboro con un laboratorio di restauro @breraut restauri a Lurago d’Erba in provincia di Como». 

Cosa vuol dire per te dipingere.
«Ho ripreso a dipingere e creare dopo anni di fermo. L’arte è stata la mia salvezza, mi ha aiutato a superare un dolore immenso: nel 2012 ho perso il mio primo bambino per una patologia rarissima in gravidanza,  l’Help Syndrome.  Una patologia mortale sia per la mamma che per il bambino. Io miracolosamente sono sopravvissuta, e l’arte mi ha aiutata, attraverso i colori e il mettermi in gioco: a creare a scavare nel profondo di me, a ritrovare me stessa e la mia essenza più profonda. Arte come morte, ma anche rinascita. Quindi ho ripreso a scrivere, a dipingere e a tornare a vivere».

Come definiresti il tuo stile.
«Il mio stile lo definirei emozionale, spirituale e canalizzato. Credo che l’arte sia un linguaggio che ci connette con il nostro sé superiore. Arte e anima appunto e le parole unite ai colori e alle emozioni mi caratterizzano. Nel profilo metto praticamente tutto di me, molto di come sono e di cosa provo. Sono una persona trasparente e diretta e credo si rifletta anche in ciò che creo».

Tu sei disegnatrice e pittrice, che destinazione trovano le tue opere e come nascono.
«Creo principalmente per il gusto personale, sono libera di creare usando i colori e i vari medium espressivi (acquerelli o colori ad olio principalmente). Le mie opere sono quadri che hanno sicuramente una destinazione di nicchia: credo e sono sicura che potrebbero essere apprezzate in centri benessere o in case particolari vicine alle religioni orientali, abitate da persone particolari, spiritualmente elevate, sì ne sono sicurissima. Io creo su commissione un’arte particolare che però è estremamente di impatto: amo creare nei quadri ad olio, opere con colori forti, quasi materiche e vetrificate».

Nei tuoi lavori ritroviamo spesso elementi della natura, ce ne parli?
«La natura è la connessione con la mia anima, ho dipinto farfalle, fiori e ora sto esplorando le emozioni, umane ma non solo: vorrei riprendere a dipingere nudi ma anche arte “soft erotic” senza cadere nel volgare. Arte deve trasmettere emozioni, rilassare, donare pace ma anche trasmettere passione. Deve anche provocare turbamento… deve colpire».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Sul mio tavolo di lavoro non devono mai mancare i colori, i libri, un tablet da cui prendere ispirazione e una finestra aperta sul mio giardino».

A quale progetto stai lavorando o vorresti dedicarti.
«Sto lavorando su uno studio delle emozioni partendo dagli occhi, cercando uno stile quasi iper-realista, ma non escludo di ritornare a dipingere quadri usando quasi l’astratto sul fondo del quadro come ho fatto nel quadro Butterfly creato per ricordare il mio Paolo».

Una curiosità prima di salutarci.
«Ad agosto ho frequentato un corso di patine e dorature a Milano da @mestierincorso.it e non escludo in un prossimo futuro di creare quadri interessanti con ossidazioni e foglia oro». 

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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