Silvia Baldisserotto è una giovane artista che utilizza tecniche diverse per raccontare attraverso le sue opere.
Breve presentazione.
«Ciao, sono Silvia Baldisserotto. Ho 25 anni e vivo attualmente a Sarmede, un paesino in provincia di Treviso però sono nata e vissuta ad Arzignano in provincia di Vicenza. Sono laureata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e successivamente mi sono specializzata in Decorazione, sempre a Venezia. La mia arte è il mio modo di esprimermi e il mio linguaggio. Chi conosce me, sicuramente conosce i miei lavori perchè sono sempre con me, quando ho l’esigenza disegno o scrivo quello che mi passa per la testa. Fin da bambina è stato il mio grande amore e in momenti belli e meno belli è sempre stato con me».
Tu sei pittrice, artista nell’incisione, fotografa e illustratrice e ti stai dedicando anche alla grafica digitale, di cosa si tratta e come mai questa scelta.
«Sì, mi dedico a diverse cose e utilizzo varie tecniche perchè sono una ragazza molto curiosa e mi piace sperimentare. Negli ultimi mesi mi sono cimentata in una nuova tecnica perchè questo anno vivo in una casa non mia e non sono più nel mio studio a dipingere quindi un giorno decisi di prendere un tablet e provare a lavorare sia con la tavoletta grafica che con il tablet. Questi programmi li sapevo già usare, ma pian piano ho deciso di dedicarmi e a fare delle prove per capire in che modo potessi essere originale. Con il passare dei mesi sono arrivata a questo risultato e sono felice di aver fatto questa scelta».
Come nascono i tuoi disegni.
«Anche se tutti pensano che si usa solo la tavoletta o il tablet non è così, io parto da un disegno fatto a mano. Questo disegno lo scansiono o fotografo e da lì procedo con la grafica digitale. Faccio questo procedimento forse perchè ho l’esigenza di disegnare sulla carta e forse perchè ho avuto una base tradizionale. Dopo aver lavorato in digitale, utilizzando diversi programmi come Procreate e Photoshop, faccio delle prove colore e delle prove di stampa per capire il risultato finale».
Quali soggetti prediligi raffigurare.
«I soggetti in questi lavori in digitale sono le rappresentazioni delle culture del mondo. Questo studio è nato dal corso di Antropologia culturale che ho frequentato un anno fa, un corso che mi ha talmente appassionata che ho deciso di studiare per conto mio le varie culture del mondo approfondendo usi e costumi. Dopo questi studi ho deciso di rappresentarli per sensibilizzare le persone alle diverse culture a volte sconosciute. L’elemento in comune tra questi popoli è il legame che hanno con la natura. La natura è sempre stato un tema a cui sono legata e per questo motivo faccio cerco di rappresentarla».
Come descriveresti il tuo stile.
«Il mio stile si sviluppa in diversi modi a seconda del periodo che sto vivendo. Cambia anche a seconda della tecnica che utilizzo. Se però pensiamo alla tecnica digitale, questi lavori sono ricchi di particolari perché mi piace inserire decorazioni inerenti al corpo e non solo, tipo per i gioielli e per gli abiti. Poi il colore è un elemento su cui faccio molta attenzione, infatti dopo aver realizzato il disegno, mi soffermo molto sull’accostamento dei colori tra figura e sfondo oppure scelgo il tono che più mi piace e da lì ne valuto altri che stanno bene all’interno dell’opera».
Qual è il tuo sogno artistico.
«Il mio sogno artistico è vivere sempre con la mia arte. Spero di avere sempre questo entusiasmo per i miei lavori, anche se molte volte non sono soddisfatta. Mi piacerebbe avere continue opportunità come è successo in questi ultimi anni. Spero di essere sempre ispirata, di essere sempre “affamata” e pronta a conoscere e capire le cose che mi circondano».
Cosa non deve mai mancare nelle tue opere?
«Nelle mie opere non devono mai mancare la meticolosa scelta dei colori e gli accostamenti armonici. Non deve mai mancare la riflessione di fronte l’opera, il chiedersi perchè è stato fatto in quel modo e si è scelto quel colore. L’opera deve far riflettere e vorrei che l’osservatore fosse colpito dal lavoro e che se lo ricordasse quando esce dalla mostra».
Stai lavorando a qualche progetto in particolare o vorresti realizzare.
«Sto lavorando a molti progetti che non posso anticiparvi però vi racconto delle mie t-shirt. Ho iniziato a fare delle magliette personalizzate con i miei disegni digitali. Ho pensato che una t-shirt è un'”opera portatile”. E’ da mesi che ci sto lavorando e sto avendo diverse richieste a riguardo. Mi piacerebbe che questo capo di abbigliamento fosse un elemento caratterizzante per la persona che la indossa e che la renda unica come è unica la maglietta realizzata».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Una curiosità su di me è che i miei schizzi non li ho mai mostrati a nessuno, forse per paura oppure per riservatezza».
I link dell’artista
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