Carole Basile è una disegnatrice, fumettista e fotografa. L’arte per lei è sempre stata una strada da percorrere e seguire senza timore anche se le difficoltà sono numerose.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Carole Basile, ho 31 anni (argh) e preferirei non dire dove vivo (anche perché in realtà mi sposto molto spesso), comunque in Italia. I miei studi sono vari, nel senso: prima dei 28 anni non avevo mai fatto studi artistici. Ho passato l’adolescenza in un semplice liceo classico, ho iniziato a lavorare come fotografa (ho fatto varie mostre, collaborato con artisti di ogni genere soprattutto sulla scena musicale, e ho collaborato con una rivista d’arte, ma si parla di molti anni fa). Parallelamente ho iniziato a 21 anni gli studi universitari presso l’Università di Trieste, Scienze della Comunicazione (indirizzo con molte materie tecniche cinematografiche, era quello che mi interessava). A 26 anni decido di iniziare a disegnare e di mollare tutto per fare fumetto. Scelta non proprio facilissima, soprattutto considerando che ero ad un passo dalla laurea. Trascorro quegli anni tra Trieste e per un breve periodo Bologna e Londra. Nel 2017 inizio gli studi presso la Scuola Internazionale di Comics, sede Reggio Emilia, e mi sono diplomata nel luglio scorso».
Come e quando hai deciso di dedicarti all’arte?
«Da tutta la mia vita. In realtà già a 5 anni volevo fare la fumettista, e passavo il tempo tra il disegno, la musica e la fotografia. Credo di non ricordare neanche un singolo giorno della mia vita senza l’arte».
Come descriveresti il tuo stile?
«Non saprei descriverlo, è più facile dire cosa non è: non è cartoon e non è iperrealista, a quanto pare :)»
Quali soggetti preferisci raffigurare e come nascono i tuoi personaggi?
«Le figure: bambini, adulti, anziani, chiunque. Anche quando fotografavo la cosa che apprezzavo di più erano i volti, le persone. Mi piace immaginarmi una loro storia dietro, cercando di narrare qualcosa, personalizzarli in qualche modo. E’ qualcosa di molto importante soprattutto nel lavoro che svolgo».
Raccontaci qualcosa sulla tua tecnica e di come realizzi i tuoi disegni.
«Sia in digitale che in tradizionale. Per il digitale utilizzo photoshop, tavoletta intuos small e la huion 20. In tradizionale amo le matite e preferisco il pennello. Mi incuriosiscono molto i colori, ma ho ancora molto da imparare sotto quel punto di vista!»
C’è forse un personaggio o una storia di fantasia che avresti voluto inventare?
«Il mago di OZ. Sono sempre stata legata a questa storia, è stato il primo libro che ho letto da bambina».
Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Fumetti, carta, penna, matite e una tazza di tè».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Non ho un messaggio artistico in particolare. L’unico messaggio che porto sempre avanti è che chiunque può far fumetti: l’importante è saper narrare una storia e avere qualcosa da dire. Non limitatevi».
Per concludere… hai una curiosità da raccontarci?
«Su di me? Amo le tazze, per il momento ne ho 38».
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