Silvia Daria B. MUA è un make-up artist freelance che rimanendo fedele alla sua passione per l’arte, ha trovato la sua strada professionale.
Breve presentazione.
«Ciao, grazie di avermi dato la possibilità di presentarmi e di mostrare il mio lavoro. Sono Silvia Daria B. MUA, in arte Vespertilia, ho 26 anni e vivo a Cremona. Sono una professional freelance make-up artist, ovvero una truccatrice libera professionista. Prima di avvicinarmi al meraviglioso e colorato mondo del make-up, ho studiato tutt’altro: sono una perito aziendale e corrispondente in lingue estere, e ho anche seguito un corso universitario di Turismo per un anno e mezzo per poi abbandonare gli studi universitari. Per iniziare la mia carriera di truccatrice ho seguito un anno accademico di studi presso la Crisam Makeup Academy di Samantha Peluso a Verona».
Quando hai capito che saresti diventata una truccatrice artistica?
«Ho sempre avuto la passione per il make-up, diciamo dai 13/14 anni almeno. Con gli anni e con lo sviluppo della mia personalità ho trovato nel make-up un divertimento ma anche un modo per esprimermi: ho iniziato a sperimentare su me stessa e su amiche, sia con make-up dark beauty che con make-up artistici. Quando ho poi abbandonato gli studi universitari ho capito che la mia strada doveva essere artistica, ecco perché la scelta di un’accademia per imparare le tecniche e la teoria (visto che fino a quel momento ero autodidatta). Lezione dopo lezione prendevo sempre più consapevolezza delle mie capacità e di quanto questo lavoro mi desse soddisfazione; quindi possiamo dire che questo è stato il momento in cui ho realizzato di poter davvero fare di una passione il mio lavoro».
Il make-up, così come la pittura e la scultura, è una vera e propria arte. Parlaci di quello che tu realizzi?
«Come make-up artist mi dedico a vari ambiti: lezioni di autotrucco, trucco beauty per spose e per clienti privati (per feste, cerimonie ect), make-up editorial ed artistico per shooting fotografici, ed anche make-up per videoclip musicali. Sono inoltre da due anni la truccatrice ufficiale dello spettacolo “The Spleen Orchestra – Tim Burton Show”, uno spettacolo completamente dal vivo tributo al genio di Tim Burton e alle musiche di Danny Elfman. Qualsiasi sia il campo in questione il mio lavoro consiste fondamentalmente in due possibili cose: far risaltare la naturale bellezza di una persona, metterla in luce e farla sentire speciale oppure creare dei veri e propri personaggi attraverso il make-up».
Come descriveresti il tuo stile?
«Il mio stile lo definisco alquanto variabile. Adoro toccare vari stili nel make-up ma quelli che più mi rispecchiano ora come ora sono sicuramente il goth/dark make-up (visto che faccio parte della cultura gotica da ormai 10 anni), lo stile super fresh e luminoso più adatto agli shooting fotografici così come il colorful glam. Quest’ultimo è uno stile nel quale mi sto cimentando da poco ma che mi da grande soddisfazione: ho iniziato a testare alcune nuove tecniche durante la quarantena e ora che sono potuta tornare al lavoro sto cercando di utilizzarlo anche su modelle e clienti. Si tratta di uno stile basato su look intensi e molto colorati ma che non dimenticano mai quel tocco glam ed elegante».
Come prendono vita le tue creazioni?
«Quando si tratta di creare un make-up sono molte le variabili di cui tenere conto. Nel caso dei clienti privati e non (che siano spose, o modelle da truccare per shooting) bisogna tenere conto di molte cose: le richieste del cliente, la composizione morfologica del viso della persona da truccare, i colori ed il tema prescelti per gli altri dettagli (hairstyle, abiti) per poi creare un look ad hoc. Solitamente quando si tratta nello specifico di shooting fotografici, diventa ancora più interessante, in quanto mi piace raccontare qualcosa con i miei trucchi: studio la tematica ed il mood scelto, le caratteristiche delle modelle per poi presentare un vero e proprio bozzetto (o più di uno) al cliente per poter dare poi ad esso la scelta. Tutto questo raggiunge l’apice quando ho possibilità di creare shooting creativi con la mia migliore amica e collaboratrice, Gemma Morandi, che è una fantastica fotografa: con lei ci divertiamo a scegliere insieme tutti i dettagli, cosa che mi da ancora maggiore libertà espressiva».
Qual è il make-up più strano che hai creato o che ti ha dato maggior soddisfazione?
«Tutti i lavori che svolgo mi danno grande soddisfazione, perché amo profondamente il mio lavoro, ma se devo proprio scegliere penso di poter dire il mio progetto finale in accademia. Ho voluto dimostrare la mia capacità di rendere editorial e fashion anche un look estremamente dark, portando al contempo una tematica che mi rispecchia molto; il trucco infatti è stato ispirato da una frase di una canzone che dice “without the darkness there’d be no light in me” (“senza l’oscurità non ci sarebbe luce in me”). E’ un po’ quello che ho provato a chiusura del mio percorso accademico: esiste molto pregiudizio nei confronti del mondo goth, ed esiste anche nella beauty community (soprattutto italiana), e sono sempre stata in difficoltà nel mostrare davvero chi fossi, per paura del rifiuto a cause della mia cultura. Durante il percorso però ho trovato (sia tra i miei compagni che tra gli insegnanti) persone fantastiche che hanno potuto vedere oltre la coltre di oscurità del mio stile, percependo la luce in me. Questo mi ha sbloccata non poco e ho voluto portarlo quindi nel mio progetto finale: sulla mia modella, che è per altro una mia carissima amica, ho realizzato con molteplici tecniche diversificate un make-up artistico sui toni del viola e nero che rappresenta l’oscurità, spezzato però da un rosone gotico illuminato di luce bianca e pura, a rappresentare una finestra sul mio animo. E’ stato una grande soddisfazione, anche perché le mie insegnanti hanno apprezzato il lavoro sia a livello emotivo che a livello tecnico. Ne vado particolarmente fiera».
Quali progetti nel futuro?
«I progetti per il futuro? Bella domanda! Dunque sicuramente spero di poter continuare a lavorare in questo campo e di poter vivere di questa professione. Avendo iniziato da poco la gavetta da fare è tanta ma non demordo e non mi arrendo, sono determinata ed ambiziosa. Mi piacerebbe assolutamente lavorare sempre di più per shooting fotografici fashion e fantasy/dark e soprattutto avere la possibilità di lavorare maggiormente per videoclip musicali, unendo così due passioni ovvero la musica e il make-up. Pensando in grande direi che mi piacerebbe un giorno arrivare a lavorare con alcuni marchi make-up magari creando una mia linea di cosmetici, oppure lavorare come truccatrice ufficiale per una delle mie band preferite».
Cosa non deve mai mancare nella tua valigetta da lavoro?
«Nella mia valigetta da lavoro non possono mai mancare i miei prodotti preferiti di marchi come MAC Cosmetics, Nabla Cosmetics, Nyx Professional Makeup, Urban Decay, KVD Vegan Beauty e Makeup Revolution, e ovviamente anche i miei adorati pennelli. Inoltre non possono mancare i miei biglietti da visita e… la musica. Per me è importantissimo caricarmi di energie positive prima di lavorare, quindi porto sempre con me il mio iPod pieno di musica».
Qualche curiosità prima di salutarci?
Curiosità? Sono sempre stata e sono tutt’ora una ragazza estremamente insicura e ogni volta che vengo contattata per un lavoro attraverso varie fasi: dapprima vengo assalita da gioia ed entusiasmo, in secondo luogo la mia parte paranoica e insicura prende il sopravvento riempiendomi di dubbi sulla mia capacità di svolgere quel lavoro. Questa fase si protrae fino al giorno del lavoro, quando mi riempio di positività e cerco di darmi la giusta carica per affrontare la giornata. Dove sta la curiosità? A quanto pare sono bravissima a nascondere le mie ansie e insicurezze in quanto quando a fine lavoro magari dico al cliente che ero molto agitata la risposta è solitamente “Davvero? Non avrei mai detto! Sembri così sicura di quello che stai facendo e delle tue capacità.”. Ho forse sbagliato lavoro e dovevo darmi alla recitazione? Ahahah».
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