Renato Pinto è un fumettista che si è avvicinato al mondo dei disegni grazie anche alla passione per i grandi maestri del cinema e della musica.
Breve presentazione.
«Ciao il mio nome è Renato Pinto, vivo a Salerno ma sono nato a Napoli nel ‘92. Ottenuto il diploma di ragioniere, dopo alcuni anni la mia passione per il disegno mi ha portato a frequentare contemporaneamente la scuola di fumetto “Comix Ars” di Salerno e l’Accademia di Belle arti di Napoli laureandomi con diploma accademico nel 2019. Grazie a tutti i maestri frequentati in questi anni posso dire di aver acquisito importanti esperienze e nozioni sia dal punto di vista tecnico che umano».
Quando hai capito che avresti voluto fare il fumettista?
«I miei primi accostamenti al mondo del disegno iniziano fin da piccolo con i fumetti e i film di animazione della Walt Disney e successivamente con le trasposizioni a fumetti dei romanzi di Tarzan di Edgar Rice Burroughs. Crescendo ho cominciato ad appassionarmi al filone, sia dei fumetti che del cinema, del mondo western, grazie a maestri della musica come Ennio Morricone e Luis Bacalov, e a registi ed attori cinematografici come Sergio Leone e Clint Eastwood. Nel mondo fumettistico non potevano mancare Magico Vento, Ken Parker e Tex».
Come definiresti il tuo stile?
«Si tratta sicuramente di un tratto realistico, ispirato di base ai maestri della scuola salernitana del fumetto, ma influenzato anche artisti e da maestri del fumetto sia italiano che americano».
C’è un fumettista a cui ti ispiri in particolare e quale “scuola” di fumetto ti affascina maggiormente?
«Non mi ispiro a nessun artista in particolare. Cerco sempre di avere una mia sintesi personale prendendo vari elementi da diversi artisti, come ad esempio possono essere le atmosfere, le ambientazioni, l’inchiostrazione…».
Quale personaggio dei fumetti avresti voluto creare e perché?
«Spero di poterne creare io stesso uno originale e mai visto prima che possa essere riconosciuto come lo sono Tex, Hellboy, o i classici supereroi americani».
Cosa non deve mancare mai sul tuo tavolo da lavoro?
«Carta, matita, gomma, pennelli e pennarelli, Pc e tavoletta grafica».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Riuscire a fare della mia passione una professione».
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