Giada Rotundo

L’ispirazione arriva dalla passione e da ciò che ci meraviglia

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Giada Rotundo, è una disegnatrice che si rapporta sempre con la sua determinazione e la sua passione per creare opere colorate.

Breve presentazione.
«Il mio nome è Giada, ho ventotto anni, sono della provincia di Varese e ho studiato presso l’Accademia di Brera».

Come e quando hai deciso di dedicarti all’arte?
«Fin dall’inizio ho pensato di essere portata solo per l’arte, io la reputo l’unica cosa che so fare, ad ogni modo non subito sono riuscita a dedicarmici, poiché la mia famiglia non era d’accordo e non videro in me nessun talento».

Che tipo di tecnica usi?
«In passato ho usato il disegno e la tecnica digitale, ora dipingo prevalentemente ad olio su tela».

Definisci il tuo stile con tre aggettivi?
«Colorato
Enigmatico
Creativo».

Come nascono le tue opere e che destinazione trovano?
«Molto spesso nascono da ispirazioni improvvise, tra l’altro neppure io so con certezza come definire l’ispirazione, forse si può dire che l’ispirazione venga dalla passione, dalla meraviglia, vediamo qualcosa, ce ne innamoriamo e allora vogliamo ritrarla. In quanto alla destinazione credo che tutti noi vogliamo che i nostri quadri stiano accanto a chi può apprezzarli quanto noi».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Un pennello da trucco che ho ereditato da mia nonna, come ho detto non subito ho potuto dedicarmi all’arte, perciò all’inizio ho usato i pennelli che trovavo in casa, non ce ne erano da pittore, dunque ho iniziato con quelli per il trucco. Ancora oggi uso quegli stessi pennelli e specialmente questo che ho citato: si tratta di un pennello per la cipria, in pelo di animale, morbidissimo».

A quale progetto stai lavorando o vorresti dedicarti?
«In questo momento sto rifacendo un dipinto denominato “Catherine’s wheel”, quando non sono soddisfatta di un lavoro continuo a farlo e a rifarlo, perciò mi ritrovo a ricrearlo per la terza volta».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Non ho mai pensato di dare un messaggio artistico, la mia arte non è concettuale né politica, per ora ho sempre dipinto per me, e nel caso in cui qualcuno abbia apprezzato il mio lavoro ne sono rimasta anche incredula».

Prima di salutarci, hai qualche curiosità da raccontarci?
«Curiosità purtroppo no, più che altro speranze, mi sembra che il panorama artistico attuale sia sempre più volto verso l’astrattismo e il concettuale, dunque spero che ci sia ancora spazio per questo tipo di arte, sempre più vista solo come tradizionale o “old style”. Credo che abbia ancora molto da donare».

Scopri il video dedicato all’artista

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