Elisa Mavra è una bravissima calligrafa che ha sempre avuto la passione per il disegno, ma è stato grazie a workshop che ha scoperto il suo amore per la scrittura artistica.
Presentazione.
«Il mio nome è Elisa Capra, ma la maggior parte delle persone mi chiama Mavra, che non è altro che la firma che usavo quando facevo graffiti e che poi è diventato il nome con cui quasi tutti mi conoscono e per questo motivo ho deciso di mantenerlo anche nella mia attività in quanto ormai mi rappresenta. Vivo a Salsomaggiore Terme, che è un piccolo paesino tra i colli di Parma e Piacenza».
Quali studi hai fatto?
«Per scelta della mia famiglia, che mi vedeva a lavorare in banca, ho dovuto seguire gli studi di ragioneria. Io ovviamente avevo totalmente altri progetti».
Raccontaci il tuo percorso artistico.
«Il mio amore per il disegno nasce da quando ero piccolissima e guardavo, con gli occhi a cuoricino, mio papà che abbozzava ovunque personaggi di fumetti, e io rimanevo incredibilmente affascinata da ciò che poteva creare il gesto della mano con una semplice biro. Da bambina non mi separavo mai dal mio astuccio pieno di colori e il mio quaderno con i disegni, così mi spostavo da una stanza all’altra con tutto il mio kit, era sempre un buon momento per disegnare. Crescendo mi sono appassionata ai graffiti che realizzavo copiando le foto dalle fanzine. Questa passione si è evoluta quando, tramite la scuola di moda frequentata dopo la scuola superiore, inizio a lavorare come grafica per la linea bambino della marca di abbigliamento Guru. Per questa azienda la maggior parte della grafica era creata quasi unicamente da un disegno a mano, infatti scrivevo in tantissimi stili diversi il nome del marchio facendo praticamente quello che oggi viene chiamato hand-lettering».
Come hai scoperto la calligrafia?
«Per puro caso grazie a un’amica che mi parlò di un corso. Pensai che era simile a quello che stavo facendo senza però saperne nulla di regole e quanto altro. Fu quindi un vero e proprio flash e mi si aprì un mondo di cui volevo conoscere ogni segreto. Da lì in poi ho iniziato a frequentare abitualmente corsi presso l’Associazione Calligrafica Italiana, dove ci sono maestri preparatissimi che fanno questo mestiere da sempre e dove c’è davvero tantissimo da imparare».
Cos’è la calligrafia?
«Per me la calligrafia è molto di più dell’arte di scrivere bene, per quanto mi riguarda è una vera e propria forma di espressione. Infatti possiamo seguire le stesse indicazioni per riprodurre un determinato stile di scrittura, ma la mano di ognuno di noi creerà inconsapevolmente dei dettagli che la differenzieranno da quella di qualsiasi altro, un tratto unico che diventa poi riconoscibile e che ci rappresenta».
Quali strumenti si usano?
«Nella calligrafia ci sono diversi stili di scrittura e in base a quello che si vuole realizzare bisogna usare lo strumento adatto. Si può fare calligrafia partendo anche da una semplice matita o una penna. Ci sono poi i classici pennini che si dividono principalmente in due macro categorie che sono i pennini a punta tronca e quelli a punta fine. Si possono utilizzare poi pennelli, tiralinee, automatic pen e ovviamente i brush pen. Ogni strumento crea un tratto e un effetto diverso, fondamentale è anche la carta e l’inchiostro usato, per questo motivo va tutto scelto prima considerando il risultato finale che si vuole ottenere».
Quali sono le difficoltà principali?
«Una delle tante cose belle della calligrafia è che tutti possono imparare senza bisogno di alcuna preparazione precedente, quindi si può iniziare ad approcciarsi a quest’arte in qualsiasi momento della propria vita e con un po’ di costanza diventare bravi. Infatti a mio parere l’unica vera difficoltà, una volta che si è appresa la tecnica, è appunto continuare a scrivere e intraprendere questo percorso, che diventa un vero e proprio viaggio, dove ogni giorno si fa un passo in avanti e si vede il proprio foglio diventare sempre più armonioso. Quindi ci vuole una buona dose di pazienza, e forse anche un po’ di testardaggine, ma la gratificazioni c’è nel veder migliorare il nostro stile e le nostre creazioni alla quali abbiamo dedicato tempo e energie».
In un mondo digitale fatto di touch screen come si colloca questa antichissima arte?
«Penso che tutta questa tecnologia stia anche creando un movimento opposto, quello di volersi avvicinare e riscoprire sempre di più il “fatto a mano” in generale, poi entrano in gioco la lentezza e la cura che servono per creare un oggetto artigianale, cose alle quali non siamo più abituati. Questo argomento esce spesso durante i workshop di calligrafia, dove chi partecipa si stupisce spesso di quanto sia rigenerante per un giorno essere offline, o comunque guardare meno cellulare e computer, ma soprattutto rallentare in quello che si fa, che, in un mondo che va sempre più di fretta, è diventato quasi un lusso concederselo».
Tu organizzi dei corsi di calligrafia, cosa si aspetta di imparare chi li segue?
«Le aspettative sono molto soggettive e varie: c’è chi ama fare cose a mano e cerca un passatempo creativo, chi vuole aggiungere un tocco personale alla sua attività utilizzando la calligrafia per fare un biglietto per la cliente piuttosto che un bel cartello da esporre nel proprio negozio, tante artigiane che fanno cose bellissime e aggiungono delle scritte fatte a mano da loro. C’è chi fa il grafico e vuole proporre qualcosa di più, chi usa le lettere per lavoro come i tatuatori che vogliono migliorare il loro lettering, c’è chi fa un lavoro di ufficio e ha bisogno di fare qualcosa di creativo e diverso da quello che fa di solito per avere un momento di svago e relax, chi semplicemente vuole imparare qualcosa di nuovo ed è attratto dalla calligrafia. Chi cerca una passione che possa dargli gratificazione e magari migliori anche la sua qualità della vita e la sera invece di crollare davanti alla tv inizia ad andare a letto contento perché ha scritto per un’ora ed è felice perchè ha fatto qualcosa che gli piace (sorriso)»
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Le idee che mi passano per la testa sono sempre tantissime e a volte sono in difficoltà nello scegliere tra tutto quello che mi piacerebbe fare. Ma quello a cui tengo particolarmente è cercare di accontentare più che posso le mie allieve che vogliono proseguire il loro percorso con la calligrafia, quindi solitamente faccio così: condivido con loro le iniziative che mi piacerebbe fare con loro e insieme decidiamo quale idea ci piace di più… è così che sono nati i nuovi corsi di quest’anno (sorriso)».
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