Vittoria Attianese, in arte KidVik, è un’artista cremonese che non ama definirsi fotografa, ma che ha capito il potere che un’immagine può suscitare
In quale genere artistico ti riconosci?
«Non saprei come definirmi. Uso la fotografia, ma non sono una fotografa, faccio editing fotografico».
Quali studi hai fatto?
«Liceo Artistico, Istituto Tecnico di Grafica e Comunicazione e infine Accademia di Belle Arti di Brera».
Come ha preso vita il tuo percorso artistico?
«Ho studiato pittura e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, oggi sono un’insegnante di grafica pubblicitaria in una scuola superiore di Cremona. Negli anni ho partecipato a tante mostre ed esposizioni, ma con Instagram, tutto è diventato più immediato e per certi versi anche più divertente».
Qual è la tua tecnica preferita?
«Fotografia ed editing fotografico».
I soggetti che preferisci raffigurare?
«Principalmente opere architettoniche».
Hai progetti per il futuro?
«Le idee sono sempre tante, il tempo poco, ma la voglia di fare non manca mai… Vedremo!».
Quale messaggio artistico vuoi trasmettere con le tue opere?
«L’idea è nata dal desiderio di fare pulizia intorno ai soggetti che scelgo, mi piace isolarli dal contesto urbano che spesso disturba visivamente. Le atmosfere sospese e oniriche creano tensione insieme agli elementi architettonici che reputo piuttosto pesanti. Sia visivamente che concettualmente mi piace molto lavorare sui contrasti e sulle opposizioni: leggerezza e pesantezza in questo caso. Sicuramente mi interessa divulgare il patrimonio architettonico e artistico, ma ciò che mi diverte è fare tabula rasa intorno ai soggetti, sgretolando il contesto che li circonda, ricreando una composizione immaginaria con l’intento di regalare quasi un sospiro di sollievo».