Stefano Cardoselli, disegnatore e fumettista toscano appassionato della letteratura e cinema horror ci ha raccontato i suoi ultimi lavori.
Come è nata la tua passione per il disegno e per i fumetti?
«Sapevo già quello che avrei voluto fare nella vita, prima il liceo artistico poi la scuola Comics di Roma».
Come è iniziata la carriera da fumettista?
«Dopo un po’ di gavetta è arrivato un colpo di fortuna quando nel 2000 la casa editrice Antarctic press USA mi ha proposto di disegnare la storia di “Winds of Winter”, da lì praticamente è partita la mia carriera da professionista».
Tanti anni di lavoro sopratutto per le case editrici americane, poi qualche collaborazione importante anche in Italia.
«Verissimo, sono molto attivo nel panorama straniero, ma anche qui in Italia ho trovato collaborazioni interessanti come ad esempio con la casa editrice Cut Up Publishing con la quale ho realizzato “Kraken Inferno” presentato al Lucca Comics di quest’anno e da questo mese in fumetteria e in libreria».
Parlaci di “Kraken Inferno”.
«E’ una storia diesel punk, ambientazioni cupe dallo stile sporco. Per la vicenda ho preso spunto da fatti storici accaduti durante la Prima Guerra Mondiale e il crollo di Wall Street».
Come nascono le idee per i disegni che crei?
«Non sono un calcolatore, quindi le idee arrivano da sole e si presentano nei modi più strani».
Come realizzi le storie?
«Pianifico le idee, do loro una struttura. Poi lascio sempre i finali aperti perché mi piace essere libero. Questo mi permette di scomporre e ricomporre in maniera abbastanza frenetica, mi diverte molto».
Adesso parliamo di “Hellraiser: Il tributo”.
«La casa editrice Independent Legions, con la quale lavoro da diversi anni mi ha chiesto delle illustrazioni per l’inserto a colori di “Hellraiser: Il Tributo” nell’edizione da collezione a tiratura limitata della novella scritta da Mark Alan Miller. Inutile dire che per me è stato un onore e ringrazio Alessandro Manzetti (editor della Independent Legions Publishing) che mi ha coinvolto in questo bellissimo progetto».
Come hai realizzato il personaggio di Pinhead?
«Sono un appassionato di letteratura e cinema horror e quindi il personaggio lo conoscevo abbastanza bene, anche se (come faccio sempre) ho cercato di non guardare la sua rappresentazione già esistente per non essere influenzato, quindi ho dato la mia interpretazione personale».
Ci ha colpito molto la colorazione che hai usato per il personaggio.
«In effetti è una colorazione un po’ diversa da quella che uno si può aspettare per questo genere di fumetto… Ho usato colori a base alcolica, con un misto di acrilici acquarellati per dare contrasto al soggetto».
Torniamo agli altri tuoi progetti lavorativi…
«A dicembre è uscito, sempre con la Independent Legions Publishing, il libro di poesie “Il Corvo” di Edgar Allan Poe di cui ho realizzato le illustrazioni. Sto lavorando a una graphic novel sul racconto horror “Herbert West, rianimatore” di Lovecraft e per gli Stati Uniti un progetto editoriale dal titolo “Planet Caravan” (la canzone dei Black Sabbath).
A marzo 2020 uscirà un mio Artbook ispirato ai film del regista Quentin Tarantino in collaborazione con la Independent Legions Publishing».
Scopri il video dedicato all’artista