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Nuove forme e colori per presentare ogni volta qualcosa di personale

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Alessandra Marianelli in arte Luchadora è un’illustratrice fiorentina, coinvolta in diverse realtà artistiche della sua città. Ha scoperto il suo talento quasi per gioco e ora l’arte è la sua strada.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Alessandra ed ho studiato Design a Firenze. Il mio nome d’arte, Luchadora, è ispirato alle lottatrici del wrestling messicano, delle quali ho sempre trovato estremamente affascinate l’allegria dei colori, la fantasia e l’energia che trasmettono le loro maschere».

Parlaci del tuo percorso artistico.
«Ho deciso di rendere questa passione un lavoro durante la preparazione della mia tesi di laurea. Avevo voglia di illustrare qualcosa, quindi ho chiesto a mia sorella (che fa la psicologa) di scrivere una storia che riguardasse la sua professione, che apprezzo molto, col fine di realizzare un libro per bambini. Superati i dubbi iniziali, sono riuscita a convincerla e ne è nato un progetto bellissimo, che ha avuto la dignità di pubblicazione e tutto il nostro affetto. Poi ho iniziato a collaborare con realtà del panorama fiorentino, ho scoperto festival di autoproduzione come il “Borda!Fest” di Lucca ed il “Crack!”, fumetti dirompenti di Roma e mi sono appassionata sempre di più».

Come definiresti il tuo stile grafico?
«Storia dell’arte è sempre stata la mia materia preferita, mi piacevano Picasso, Magritte e Matisse per la capacità di sintesi delle forme. In seguito ho scoperto la destrezza di riassumere la complessità di Depero, e in seguito mi sono interessata agli illustratori contemporanei come Jean Julien, Emiliano Ponzi e Amaia Arrazola. Il mio stile è in continuo mutamento: studio costantemente nuove forme, tecniche e colori per presentare ogni volta qualcosa di intimo e personale».

Da dove prendi spunto per le tue opere?
«Da tutto quello che ho intorno. Amo dare un senso a ciò che disegno, mi piace studiare i temi che affronto e rappresentare tramite il disegno i concetti che ho scoperto».

Quale esperienza lavorativa ti ha dato più soddisfazione?
«Tutti i progetti a cui ho preso parte sono stati importanti per me, ma i primi sono quelli ai quali sono più affezionata, e quindi lo “StreetbookMagazine” e “Lungarno”, riviste indipendenti del panorama fiorentino».

I tuoi progetti lavorativi?
«Allo stato attuale c’è un progetto del quale sono molto fiera per le strade di Firenze. Ho avuto infatti l’opportunità di rappresentare l’Estate Fiorentina. Ho anche illustrato e stampato un libro in Risograph con lo studio Concretipo che parla della cortigianeria, e ho avuto la possibilità di creare da zero l’immagine grafica ed illustrata di un nuovo collettivo di sole donne, per le donne, con base a Firenze, CO.LORE (Collettivo Loredana)».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Mi piace rappresentare forme forti, rotonde che riescano a riempire gli spazi e che a far nascere la curiosità di un concetto nella persona che lo sta vivendo. Ogni volta provo a creare qualcosa che riesca, nel suo piccolo, a far pensare il fruitore. Ogni disegno ha la sua storia».

Qualche curiosità su di te.
«Ho iniziato a disegnare da piccola, e uno dei primi disegni di senso compiuto che ricordo di aver fatto è legato a una fin troppo colorata Maria Antonietta e alla Rivoluzione Francese».

Scopri il video dedicato all’artista

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