Francesca Ciprari è un’illustratrice che ama definirsi “Strega creativa”. La sua arte è fatta di magia ma anche di tanto studio.
Ciao Francesca, raccontaci un po’ chi sei
«Mi presento! Mi chiamo Francesca e sono una giovane artista romana, studio Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti e quattro anni fa ho aperto la mia pagina su Instagram. Sono un’appassionata di magia e mi piace portare questa pratica nel mio lavoro. Mi definisco una Strega Creativa che intruglia sulla carta. Realizzo sia opere in tradizionale che in digitale, utilizzo principalmente penne fine-line e acquerelli. Spazio tra vari formati, ma ammetto che preferisco lavorare sul piccolo. Quest’anno ho realizzato la mia prima edizione illustrata ed è stato davvero un grande traguardo».
Ti definisci una “Strega creativa”, spiegaci bene il perché.
«”Strega creativa” è la definizione più vicina al mio modo di fare arte. Fin da bambina mi piaceva fare intrugli! Mi ricordo che mescolavo nell’acqua i filtri dei pennarelli e mi divertivo a fare pozioni con gli smalti. Ho cercato di distogliere lo sguardo dalla parte più magica e folle del mio carattere, ma non ha funzionato! Così ho iniziato a prendere in mano i pennelli e le penne come se fossero la mia bacchetta magica. Per me disegnare è come partecipare ad una lezione di trasfigurazione con la McGonagall».
Come prendono vita le tue opere, dall’idea alla realizzazione finale alla tecnica.
«L’ispirazione mi viene abbastanza naturale: guardando un film, passeggiando, mentre dormo, durante la Vigilia di Natale… La parte in cui immagino e sogno è la mia preferita. Nel tempo ho capito che non bastava immaginarle solo nella testa certe cose, dovevo assolutamente rappresentarle e non solo a parole, dovevo far scattare l’incantesimo. Da quì ho iniziato a tenere un diario dove appuntare le idee, sogni, ricordi e vari taccuini dove intrugliare. Dopo questo turbinio di scrittura e scarabocchi finalmente mi decido ad acquistare i materiali per la realizzazione “finale”. In tutto ciò la mia parte preferita resta quella del grottesco labirinto che è nella mia testa, la parte “finale” è un po’ come Harry e Cedric che credono di aver vinto la coppa e invece… sappiamo bene come finisce. Mi spegne un po’ quel “fine”».
Abbiamo trovato molto interessante come proponi le tue opere sul tuo profilo IG, il testo che racconta la storia è davvero emozionante. Quanta ricerca e studio c’è nel tuo lavoro artistico?
«Dedico abbastanza tempo allo studio. Ad esempio uno dei miei ultimi progetti su Instagram (che non si è ancora concluso), quello sulla Ruota dell’anno dura già da febbraio e si concluderà a dicembre. Oltre ad esserci uno studio teorico, c’è anche uno studio culturale ed estetico legato a questa tradizione. Quando pubblico inoltre mi piace avere un rapporto a tutto tondo con la community. Per questo motivo tengo conto oltre che all’impatto visivo anche a quello delle parole».
Tra le tue “magiche opere” ce n’è qualcuna a cui sei più legata?
«Tra le opere finite forse no. Ciò a cui sono veramente legata sono i miei taccuini e i miei diari. Il mio professore di Grafica d’Arte mi ha sempre detto: “Non affezionarti mai alle tue opere!!” e forse questa è stata l’unica frase che mi è entrata in testa “ahahah”. Scherzi a parte forse un’opera c’è, l’edizione che ho realizzato “Hokkaido e l’eremita”, il mio primo libro illustrato, questo mi fa un certo effetto!».
Realizzi opere su commissione? Magari qualche amuleto portafortuna?
«Al momento non prevedo commissioni! Mi piace troppo lavorare con la mia magia e non riuscirei a far uscire scintille su richiesta. Per questo motivo sto realizzando varie creazioni che rispecchiano il mio mondo e che saranno presto disponibili. Questo non significa però che in futuro non accetterò commissioni, tra l’altro l’idea degli amuleti non mi dispiace».
Cosa ti auguri per il tuo futuro artistico.
«Questa è davvero una bella domanda! Mi piace la parola “augurio”, mi ricorda i compleanni e io adoro i compleanni (soprattutto il mio). Mi auguro di riuscire a trasportare le persone nel mondo della magia, farle scappare un po’ dalla realtà. Quello che vorrei trasmettere è che la magia non è cosa solo per bambini, è qualcosa che puoi costruire e percepire nel tempo e con la giusta sensibilità. Ci vuole pratica! Mi piacerebbe un giorno poter creare degli incontri magico-creativi, dei laboratori in cui per qualche ora potrai diventare una strega, un vampiro, un troll o qualsiasi creatura si vuole».
Una curiosità prima di lasciarci.
«Ce ne sarebbero tante, ma questa secondo me è la migliore! Di solito si pensa che gli artisti siano disordinatissimi, folli e ritardatari. Io no! Mi piace l’ordine e la pianificazione, non arrivo in ritardo anzi mi capita di arrivare addirittura in anticipo, sulla follia invece non ho obiezioni!»
I link dell’artista
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