“In pezzi”
Acquarello, fineliner e penna gel / dimensione 25,5×36 cm
«Certi dolori sono invisibili e così difficili da spiegare che si finisce per isolarsi e farsi sopraffare da essi. Ho cercato di rappresentare questa sensazione non solo tramite il risultato finale ma soprattutto, attraverso il processo creativo: ho usato una carta di cellulosa, lavorandola tramite velature fino a stressarla. Sì, l’ho usata come se fosse resistente come una carta di cotone, proprio come una malattia stressa il corpo e la mente come se fossero indistruttibili.
Dal risultato non si nota, proprio come certi dolori logorano chi ne soffre rimanendo invisibile agli occhi di chi sta loro intorno.
E il dolore fisico manda in frantumi anche la mente, lasciando negli occhi un sordo grido di aiuto».
“Respira”
Acquarello e pastel pencil / dimensione 31×41 cm
«Osservare questo dipinto mi suscita una serie di emozioni contrastanti..
Guardandolo vedo errori che un po’ mi urtano, lo ammetto, ma lo scopo non era una riproduzione realistica.
Questo quadro rappresenta l’apertura di un portone dopo la chiusura della porta che avevo rappresentato in “In pezzi”, quando ero vittima di un vortice di negatività che mi stava facendo estraniare da tutto, da tutti e da me..
Nonostante avessi intorno a me persone che non hanno mai smesso di tendermi la mano, solo una persona è riuscita a sfondare quel muro che avevo eretto intorno a me, l’ha rotto probabilmente senza nemmeno rendersi conto che esisteva e ha fatto entrare una luce meravigliosa.
Può sembrare esagerato per chi non ha condiviso con me gli ultimi anni, ma da quando quelle mani mi hanno raggiunta sono tornata a vivere attivamente la mia vita e non c’è giorno che io non sia grata di questa grande opportunità.
Questo dipinto non è nato per essere “fatto bene”, non l’ho bloccato a un supporto perché doveva essere intriso della libertà che ho conquistato, un formato grande (enorme per me) e nessun bordo perché non voglio più pormi dei limiti e ho scelto un foglio strappato perché le ferite non tolgono alcun valore».
CHI E’ TAISIA BONINI
«Mi chiamo Taisia Bonini e la mia passione per il disegno è nata alle superiori, quando la mia compagna di banco mi ha avvicinata al mondo dei manga, ma fino all’università era una passione da coltivare nel poco tempo libero. Dopo un anno di ingegneria ho deciso che volevo fare dell’arte la mia vita e mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti di Carrara, indirizzo grafico. Dopo la laurea, però, la mancanza di opportunità nel mio settore mi ha portata a continuare il lavoro nel campo della ristorazione, iniziato per pagarmi gli studi. Negli ultimi anni, grazie alla visibilità dei social sono riuscita a entrare nel mondo artistico e ritagliarmi il mio posto e recentemente sono riuscita finalmente a fare dell’arte il mio lavoro principale, lavorando maggiormente su commissioni legate al mondo dei giochi di carte».
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