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Ritratti realistici con l’affinata tecnica del digitale

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Gabriele Preci è un disegnatore che realizza ritratti realistici, famoso anche come “artista barbuto” si esprime attraverso la tecnica digitale.

Ciao Gabriele, raccontaci un po’ chi sei.
«Ciao a tutti mi chiamo Gabriele Preci, sono nato a Bologna nel 1976 dove ho vissuto fino all’età di 28 anni. Nel 2006 mi sono trasferito in provincia di Modena dove mi sono sposato e risiedo tuttora».

Quando hai capito che volevi dedicarti all’arte e quale è stato il tuo percorso. 
«Ho cominciato a disegnare all’età di 10 anni (circa), con il metodo classico quindi foglio di carta e matita, cimentandomi unicamente nel ritratto figurativo, spinto da una grande passione per il disegno. Purtroppo questa passione con il passare degli anni è scemata, tanto da arrivare all’età di 15 anni a prendere la decisione di smettere, non avendo più stimoli per continuare a disegnare. Il riavvicinamento al disegno è avvenuto molti anni dopo e precisamente a quarant’anni in modo del tutto casuale. Nel 2015 ho aperto un profilo Instagram spinto dalla curiosità di scoprire il mondo dei social network e anche dal fatto che nello stesso anno ho cominciato a farmi crescere la barba e un mio carissimo amico barbuto, nonché campione europeo di “barbe naturali” nel 2018 (Patrizio Vagelli), mi ha convinto ad iscrivermi, in modo da conoscere meglio anche questo fantastico mondo. Infatti negli anni successivi siamo entrati a fare parte di un gruppo di barbuti e successivamente sono stato anche co-fondatore e presidente di un altro gruppo di barbuti. Grazie a tutto ciò, ho cominciato a vedere in Instagram, oltre a “post” di barbuti, anche molti ritratti eseguiti in digitale, tanto da scatenarmi una grande curiosità e voglia di ricominciare a disegnare, ma in un modo totalmente diverso da quello fatto negli anni precedenti. Non conoscendo la materia, inizialmente non è stato semplice e mi sono dovuto documentare molto, scoprendo e cercando di acquisire le tecniche di disegno e delle varie App dedicate. Il mio primo autoritratto l’ho pubblicato nel 2016 e disegnato su un cellulare Samsung S3 Neo con l’ausilio di una Pen. Per un lungo periodo ho ritratto solo barbuti in bianco e nero, poi con il passare del tempo ho scoperto il colore e più avanti ho cominciato a disegnare anche il genere femminile.
I primi supporti usati sono stati tutti cellulari dal sopracitato S3 Neo, all’Asus Zen phone (con schermo più grande), per poi passare ai tablet Asus 10 pollici, Samsung S6 e infine a quello che utilizzo ora l’Apple IPad. Per quanto riguarda le app, ho cominciato a disegnare con Scrib Master Premium su Android, per poi passare dopo alcuni anni ad Adobe Draw e infine, grazie anche alla sospensione di quest’ultima dal mondo Android, sono passato a Procreate su Apple con cui disegno tuttora. Questi sono stati tutti passaggi molto importanti e alcuni anche inaspettati (passaggio Android– Apple) per la mia crescita artistica, in quanto ho acquisito, migliorato e affinato le tecniche di disegno con questi software».

I tuoi ritratti, soprattutto gli ultimi sono veramente realistici, come li realizzi.
«Disegno in digitale perché a mio avviso puoi raggiungere livelli molto soddisfacenti per quanto riguarda il “realismo”, grazie anche ai molteplici strumenti in dotazione nelle app di disegno.  Disegnando con  Procreate posso dire che è uno strumento completo e professionale per quanto riguardo il disegno digitale, unica nel suo genere».

Come scegli i tuoi soggetti.
«I soggetti che prediligo disegnare sono persone di origini asiatica/africana, questo perché a mio avviso hanno un’espressione del viso unica e uno sguardo che esprime il loro stato d’animo. La scelta avviene visitando le gallerie Instagram di fotografi professionisti del settore,  una volta individuata la foto, invio la richiesta di collaborazione. A seconda della risposta ricevuta procedo o meno con il disegno».

La difficoltà maggiore nel realizzare questo tipo di ritratti.
«La difficoltà maggiore è riuscire a disegnare la stessa espressione e stato d’animo che ritrovo nel soggetto scelto, dalla ruga della fronte, all’espressività degli occhi».

Se dovessi cambiare soggetto, da cosa ti sentiresti attratto e quindi ti piacerebbe disegnare.
«Mi attraggono e mi piacciono molto i cani, probabilmente raffigurerei loro».

C’è una tua opera che senti particolarmente vicino o anche che pensi sia meglio riuscita? Che significato ha per te?
«L’opera alla quale sono più vicino è sicuramente il ritratto di “Bunna”, il cantante degli Africa Unite, perché, innanzitutto lo seguo da molti anni e in più perché grazie ad un suo concerto, tenuto a Bologna, ho conosciuto mia moglie. Essendo molto autocritico riesco sempre a trovare un’imperfezione o un particolare che avrei potuto disegnare meglio».

Se realizzi opere su commissione.
«I primi tempi, quando ho cominciato, realizzavo anche opere su commissione, oggi di base no, anche perché i tempi di realizzazione di un mio disegno sono abbastanza lunghi (45-60 gg). Non precludo comunque il fatto che, se mi venisse fatta una richiesta, di prenderla in considerazione e magari accettarla».

Cosa ti auguri per il futuro e se hai un sogno particolare.
«Per il futuro mi auguro che la passione per il disegno rimanga al livello di oggi o eventualmente possa aumentare ancora, mentre il sogno è quello di riuscire un domani a trasformare questa passione in un lavoro».

Una curiosità prima di lasciarci.
«Oltre al disegno, nel quale sono totalmente autodidatta, ho studiato grafica (non finendo gli studi!!…) e nello specifico “studio e progettazione” di loghi e marchi e impaginazione, infatti il mio logo che uso attualmente l’ho studiato e realizzato io».

In copertina: “Uomo di Dhaka” e “Ragazza di Lamu vecchia città” (50×64 cm)

I link dell’artista

Guarda il video che gli abbiamo dedicato

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