Giulia Del Mastio è una disegnatrice e illustratrice che ci racconta dove trova la sua ispirazione e come realizza le sue opere.
Breve presentazione.
«Sono Giulia Del Mastio, ho 35 anni. Vivo in Toscana sognando una vita da gipsy senza una fissa dimora. Amo il mio appartamento/atelier ma ho bisogno di spostarmi e sognare nuove dimore. Da un paio di anni, appena posso scappo a Berlino per periodi più o meno lunghi: ormai è diventata la mia personale via di fuga».
Quali studi hai fatto?
«Ho frequentato l’Istituto d’Arte e successivamente l’Accademia di Belle arti di Firenze».
Parlaci del tuo percorso artistico.
«Dipingo da sempre. Per me non ci sono mai stati dubbi su quello che volevo fare e sugli studi da seguire. Purtroppo appena finito il percorso accademico, non sono riuscita immediatamente a far diventare la mia passione un lavoro, così ho fatto altro per alcuni anni. Nel 2016 ho deciso che dovevo tentare ancora una volta, in quel momento è iniziato il mio percorso da illustratrice freelance».
Come definiresti il tuo stile grafico?
«Mi piace sperimentare. Mi piace passare dal digitale, all’acrilico, allo studio di tecniche antiche. Sono alla continua ricerca di nuove tecniche, ma cerco comunque di mantenere la mia personalità. Credo che nelle mie illustrazioni si ritrovi tutto ciò che mi affascina: il circo, la grafica vintage, la musica, i ritratti antichi, i manifesti anni ’50».
Come nascono i tuoi personaggi?
«Sono una grande osservatrice. Nei periodi in cui vivo a Berlino, mi perdo per le strade affascinata da dettagli insignificanti per chiunque altro. Mi faccio catturare dalle espressioni del volto e dalle stranezze delle persone incrociate in metro. Le osservo, le fotografo ed è così che entra in moto quel qualcosa. Fondamentali sono anche tutte le mie passioni: tutto ciò che mi circonda e che mi entusiasma può essere uno spunto per un nuovo progetto!».
Osservando il tuo sito web, tra i tuoi lavori spunta la voce “Portrait”. Chi sono i suoi personaggi?
«I protagonisti dei miei Portrait su commissione sono soprattutto famiglie e coppie. I Family Portrait sono nati da una richiesta di un cliente, io non avevo mai pensato di poter lavorare su commissione per privati, né tantomeno di fare ritratti! Le persone mi scrivono, mi parlano di loro, delle loro famiglie e delle loro abitudini, ed è entusiasmante vedere le loro facce quando si trovano davanti alle illustrazioni personalizzate che io ho creato e dipinto ispirandomi a loro».
Tu prepari workshop di illustrazione in Italia ma anche all’estero… cosa si deve aspettare di imparare una persona che viene a seguirli?
«Durante i miei workshop racconto di me e della mia passione. Ai timorosi insegno come sconfiggere la paura di trovarsi davanti ad un foglio bianco e immacolato. A chi è più avanti, insegno il mio modo di utilizzare l’acrilico. Racconto tutto quello che ho imparato in molte ore di lavoro e di esercizio, sperando che chi partecipa possa estrapolare ciò che gli interessa e applicarlo ed adattarlo al proprio stile. Spero sempre che le persone, dopo aver frequentato i miei corsi, non facciano copie ma che si trovino in mano uno strumento in più».
Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Ho un tavolo da lavoro enorme e ne ho appena costruito un altro ancora più grande… quindi vi potete immaginare il delirio… Non sono né ordinata, né minimalista, ma sono famosa per essere un’accumulatrice e il tavolo su cui lavoro lo dimostra. Sicuramente non può mancare la mia tazza di caffè americano inevitabilmente sporca di colore!».
Quali sono i tuoi prossimi progetti lavorativi?
«Sto collaborando con alcune aziende per etichette e packaging illustrati, ma il progetto che in questo periodo non mi fa dormire la notte e che mi esalta come una bambina, è il libro di ricette illustrate a cui sto lavorando con Valentina Leporati. Sarà un libro di ricette Gluten Free, strapieno di mie illustrazioni. La mole di lavoro e infinita ma l’entusiasmo è altrettanto».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Non credo di aver un messaggio artistico vero e proprio che si possa riscontrare nei miei lavori. Vorrei solo che si capisse che, attraverso sacrifici, studio e determinazione, è possibile fare quello che si desidera. Non è sempre bello e perfetto come può sembrare a chi lo osserva da fuori, ma se c’è di mezzo una passione, sicuramente ne vale la pena…».
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