Eduardo Luzzatti, un fotografo, graphic designer e illustratore che ha iniziato la sua professione artistica spinta dalla voglia di esprimersi.
Presentazione iniziale di rito…
«Eduardo Luzzatti, nato nel 1966 a Barcellona, attualmente vivo a Valencia (Spagna)».
Quali studi hai fatto?
«Sono laureato in Multimedia nella specializzazione della comunicazione visiva e Creatività della Open University of Catalonia (UOC). Corso avanzato di illustrazione professionale presso la Scuola superiore di Arte e Tecnologia di Valencia (ESAT). Studi fotografici avanzati presso l’Institut d’Estudis Fotogràfics de Catalunya (IEFC)».
Qual è l’esperienza lavorativa più gratificante?
«Ci sono molte esperienze lavorative gratificanti, collaborazioni puntuali e periodiche sia nella stampa che negli editoriali. Se dovessi scegliere un lavoro specifico, sceglierei il mio primo incarico per il New York Times. A quel tempo avevo poca esperienza nel mercato anglosassone. Lavorando per la stampa quotidiana, i tempi di consegna erano ridotti e il problema non era facile da risolvere, inoltre l’importanza del cliente era una pressione aggiuntiva. In 48 ore ho consegnato il mio lavoro e l’art director era soddisfatto, al punto che quel giorno stesso ho ricevuto un secondo incarico».
Quali sono i progetti che hai realizzato e a quali ti senti più legato?
«Il mio progetto più… personale è un album illustrato chiamato “Debito sostenibile” di cui sono autore sia della grafica che del testo. Ho tentato di descrivere in modo semplice i meccanismi con cui gli stati si indebitano illegittimamente per mantenere soggiogati i popoli». Ho ricevuto molte lodi per questo lavoro, ma nessun editore è stato incoraggiato a investire, dal momento che si tratta di un argomento che ha scarso spazio commerciale».
Parlaci del tuo stile…
«Il mio stile grafico è molto semplice e minimalista. Disegno con macchie, mai con linee ed evito di usare trame. Lo spazio negativo è una risorsa che mi aiuta ad approfondire questa semplicità. Per quanto riguarda le questioni, quello che mi piace di più è l’analisi sociale e politica da una prospettiva critica, anche se le commissioni mi costringono a lavorare su tutti i tipi di problemi».
Quali sono i tuoi progetti in corso?
«In questo momento sto lavorando a un progetto personale, reinterpretando copertine di album classici. L’idea è che queste opere grafiche siano già parte dell’immaginario collettivo, in modo che una semplice reinterpretazione possa funzionare come un’icona ed essere facilmente riconoscibile dal pubblico amatoriale. Ogni giorno condivido una cover su https://www.instagram.com/eduardo_luzzatti/ La mia intenzione è, in futuro, quella di raccogliere tutte queste illustrazioni in una pubblicazione cartacea».
Qualche curiosità relativa al tuo percorso professionale?
«Sono arrivato all’illustrazione per caso. Tre anni fa ho lavorato come fotografo e grafico. A quel tempo ero attivo in una piattaforma sociale che chiedeva l’annullamento del debito pubblico del Consiglio comunale. Mi è stata commissionata un’infografica per le elezioni comunali e ho progettato un ritratto del sindaco con una mazza tra i capelli (simbolo della città) e una borsetta in bocca (legata ai doni personali e alla corruzione). L’illustrazione ha avuto molto successo e una rivista locale mi ha chiesto il permesso di pubblicarla in copertina dopo la sconfitta elettorale del sindaco. Quella settimana la rivista ha infranto il suo record di vendite in 50 anni. Questo successo iniziale mi ha spinto ad approfondire il mio rapporto con l’illustrazione».
Scopri il video dedicato all’artista