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La tela come luogo dove esaltare le emozioni

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Alice Piva, un’artista e disegnatrice che finalmente ha trovato lo spazio per la sua passione artistica.

Breve presentazione
«Sono Alice, ho 36 anni e vivo in un paese in provincia di Padova insieme a mio marito, le mie due bambine e i miei due gatti. Dopo essermi diplomata al liceo artistico ho continuato la mia formazione conseguendo l’attestato di qualifica professionale di Design Creativo, mi sono appassionata moltissimo alla grafica vettoriale e per diversi anni ho lavorato come grafico creativo».

Raccontaci il tuo percorso artistico
«Le persone che mi conoscono fin da piccola mi dicono che praticamente ho imparato prima a disegnare che a camminare. Essendo sempre stata una persona timida e molto riservata ho sempre trovato il mio “posto sicuro” tra colori e fogli. Non a caso ho scelto una formazione artistica. Le esigenze della vita mi hanno poi portata ad approfondire il mondo della grafica digitale (siti web, realizzazione immagine coordinata aziendale ect) e per molti anni ho accantonato la pittura, reprimendone il “richiamo” perché avendo messo su famiglia abbastanza presto, consideravo inappropriato e fuori luogo quel desiderio. O forse non ero ancora pronta, non lo so».

Che tipo di tecnica usi e su quale supporti realizzi le tue opere?
«Sto sperimentando diverse tecniche, utilizzo acrilico, olio, gesso, carta, colla.. insomma mi diverto! Come supporto prediligo la tela, tele abbastanza grandi che mi permettano di muovermi fisicamente nello spazio».

Come nascono le tue opere?
«Le mie opere nascono da sole. Utilizzo l’arte come terapia, mi fa star bene, i miei pensieri e i miei gesti mentre dipingo, nascono da emozioni, sensazioni che provo e che diversamente non riuscirei a tirar fuori. Ascolto, osservo e faccio mio quello che mi circonda, e quando mi trovo una tela bianca davanti sono talmente piena di emozioni che faccio fatica a spiegarlo».

Quali soggetti preferisti disegnare e perché?
«Direi che mi piace tantissimo dipingere la donna, i volti in particolare. Credo sia perché ogni “mia donna”, rappresenta una parte di me, del mio percorso, dei miei pensieri, delle mie emozioni, di quello che vorrei essere. Trovo che la donna sia una figura bellissima, per tante ragioni. Tramite i loro volti e i loro sguardi, vorrei trasmettere la forza delle emozioni che mi travolgono mentre le dipingo, donne forti, che non hanno paura di niente, donne fragili, ma che ti entrano dentro con lo sguardo. La donna per me è il simbolo della resilienza, adoro la definizione di questa parola “Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi”, ecco direi che questa frase coglie perfettamente e simbolicamente il perché amo dipingere questo soggetto».

Come definiresti il tuo stile?
«Non saprei come definire il mio stile, posso dire che i grandi artisti che mi piacciono e che sicuramente hanno influenzato la mia personale visione dell’arte sono Egon Schiele e Gustav Klimt, inoltre nei miei dipinti si nota la mia formazione grafica, l’utilizzo dei contorni neri e l’esaltazione del segno grafico è una cosa che li caratterizza tutti. Sicuramente sono ritratti contemporanei perché non sono fedeli alla realtà, ma vogliono esaltare l’espressione di uno stato d’animo».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Sicuramente non deve mai mancare il caos. La vita è talmente piena di regole e ordine che almeno quando dipingo deve essere tutto sottosopra, caos, pennelli, colori, carta, un macello insomma!»

Quali progetti hai per il futuro?
«Ho imparato a vivere alla giornata perché la vita così è molto più imprevedibile. Ora sto rispondendo alle domande di un’intervista, è o non è imprevedibile la vita? Mi godo il momento e in questo momento faccio quello che amo, ho trovato il coraggio di far uscire le mie emozioni che ho trattenuto per troppi anni. Onestamente non ho idea di dove mi porterà questa cosa della pittura, so solo che finché mi farà star bene continuerò a farlo».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Non aver mai paura di condividere le proprie emozioni. E’ quello che ci fa sentire vivi».

Hai qualche curiosità da raccontarci?
«Sono un insegnante di arti marziali, faccio karate da quando ho 6 anni e ho sempre trovato in questa disciplina un’altra bellissima forma d’arte per esprimermi».

Scopri il video dedicato all’artista

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